Pan, Palazzo delle Arti Napoli. I nostri consigli e la nostra visita

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Il Palazzo delle Arti di Napoli è da tutti chiamato in città, con il diminutivo di PAN, è ubicato nello storico palazzo Carafa di Roccella in via dei Mille. Questo edificio ospita esposizioni di arte contemporanea nelle sue molteplici forme dalla pittura alla scultura, numerose sono le mostre fotografiche ma si trova anche tanta grafica, fumetto, design, videoarte, cinema e tanto altro ancora.

Il Comune di Napoli acquistò lo storico edificio e ne avviò il restauro nel 1984 e nel 1998 ne stabilì la destinazione d’uso come Centro di documentazione per le arti contemporanee, successivamente estesa anche all’attività espositiva. Venne inaugurato al pubblico il 26 marzo 2005.

La struttura ha una superficie di 6.000 m2 su tre piani con aree espositive, mediateca, spazi per attività didattiche, libreria dedicata, caffetterie, terrazze.

Il Pan è uno dei musei più attivi della città, quindi prima di recarvi a Napoli, consultate sempre il Sito Ufficiale.

Lo consigliamo quindi a tutti gli amanti dell’arte Contemporanea e a tutti coloro che si fermano in città per poco tempo, considerando che il deflusso all’ingresso è agevole, in quanto rare le code. Ma cosa ancora più importante, si trova a 4 minuti a piedi dalla Stazione della Metropolitana di Piazza Amedeo. La linea è quella vecchia, in città la riconoscono come Linea 2. Una linea che vi permetterà di partire da Piazza Garibaldi e visitare numerosi luoghi, arrivando persino nella direzione opposta, ad uscire dalla città e visitare lo storico museo di Pietrarsa e gli scavi di Pompei.

Secondo alcuni visitatori, come tutti i musei della città la manutenzione degli spazi comuni potrebbe essere migliore e a mio avviso le sale non dovrebbero mai essere vuote, cosa che purtroppo a volte accade.

Noi siamo andati a visitare questo edificio per voi, in occasione della mostra “io Dalì”.

Una mostra ottima per tutti coloro che non hanno mai avuto la fortuna di visitare altre mostre inerenti. Dalla costruzione di un mito che ha portato oggi, alla sua immortalità.

Questa è la prima volta in Italia che una mostra svela l’immaginario di Salvator Dalì, portando i visitatore letteralmente nei pensieri più profondi dell’artista poliedrico.

L’esposizione porta in rassegna, attraverso dipinti,disegni, video, fotografie e riviste, il modo in cui il pittore è stato capace di creare il proprio personaggio rendendo opera d’arte ogni suo gesto. Con video storici che ripropongono situazioni ed interviste che normalmente i libri degli studenti non riportano e che permettono di riconoscere la sua grande personalità.

Qui si parte dai primi autoritratti degli anni ‘20 e ‘40, con la dimostrazione del suo amore e della sua riconoscenza per la pubblicità e i giornalisti. Chi sa con quale entusiasmo avrebbe accolto noi Copywriter oggi.

Inoltre mentre si visita la mostra viene quasi da chiedersi cosa avrebbe creato se avette mai scoperto programmi come Photoshop.

Abbiamo però qualche annotazione negativa per quello che riguarda questa mostra. Non si può al giorno d’oggi far pagare 10€ per un ingresso senza agevolazione e non stare attenti ai dettagli. Come la mancanza di vetri anti-riflessi che non aiutano per niente il visitatore e la mancanza totale di una giusta attenzione all’illuminazione che accentua questa difficoltà, quando poi all’ingresso si chiede ai turisti di non utilizzare il flash nelle foto.

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