Kimi Raikkonen su una Subaro dopo 17 anni.

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Dopo il GP Formula 1 Abu Dhabi, i riflettori sono tutti puntati su Kimi Raikkonen che dopo 17 anni torna a correre per la Subaru. Per i fans non c’è più tempo per piangere sul latte versato, dopo domenica 25, quando si è chiuso il mondiale con la vittoria di Lewis Hamilton è partita la prima delle due giornate di prove, sempre nel circuito di Yas Marina che è servita prima di tutto per definire i pneumatici della prossima stagione.

Per la Ferrari gira Vettel, sulla Mercedes Bottas e Kimi fa il suo ritorno alla scuderia Sauber.

Le scuderie tornano in azione per deliberare le gomme per il 2019. In queste prove, le scuderie dispongono, sia di pneumatici 2018, sia del 2019 per fare comparazioni e analisi. Questo infatti è il momento per la Ferrari di imparare dai suoi errori e elaborare al meglio tutti i dati che questi test rilasceranno.

Quindi ricapitolando, in campo sono scesi:

Kimi Raikkonen sulla Sauber Alfa Romeo;

Vettel che con la Ferrari per poi lasciare il volante a Leclerc nel secondo giorno;

Red Bull con Max Verstappen;

Mercedes ovviamente con Valtteri Bottas;

Force India con Sergio Perez e il nuovo arrivato Lance Stroll ad alternarsi;

Williams con George Russell, neo campione della F2, al mattino e Robert Kubica al pomeriggio;

Renault con Nico Hulkenberg;

Toro Rosso con Sean Galael;

Haas con Pietro Fittipaldi;

McLaren con Lando Norris.

Tanti i giornalisti che hanno cercato di strappare qualche parola a Kimi, per questo addio. Ma il suo carattere ormai lo conosciamo molto bene e per certi versi le sue risposte sono state più che equilibrate.

“Orgoglioso dei miei anni in Ferrari. Ma io amo solo guidare – dopo otto stagioni e un Mondiale a Maranello, il finlandese è ai saluti e ammette – Non mi importa come verrò ricordato, nella vita ho fatto ciò che volevo, conta questo. E in Sauber mi divertirò”

Una vittoria e altri dieci podi, appena 48 punti di differenza da Sebastian Vettel che la Ferrari ha eletto sin dal suo ingaggio nel 2015 come pilota di punta. Non possiamo non ammettere che questo ha giocato diverse volte a svantaggio di Kimi a cui sono stati chiesti tanti sacrifici, senza contare poi, tutte le volte in cui è stato palesemente sfortunato.

A 39 anni suonati, il 2018 si è rivelata la miglior stagione di Kimi Raikkonen da quando cinque anni fa accettò di tornare a Maranello, dove era stato allontanato per far posto ad Alonso.

E allora molti potrebbero chiedersi il perché di questa mancata conferma. Perché giusto o ingiusto che sia, la Ferrari al di là dei sentimentalismi, è per certi versi costretta a pensare al futuro. Un futuro che come potrebbe sempre accadere nello sport non può essere certo rappresentato da un pilota classe 1979.

Ed è per questo che la scelta è ricaduta su Charles Leclerc che ha la bellezza di 18 anni in meno. Ma la Ferrari ha avuto per Kimi, un occhio di riguardo, se vogliamo dire così, favorendo l’accordo con la Sauber, che di Maranello è comunque un team satellite.

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