Niki Lauda – Condizioni cliniche

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Con l’avvicinarsi del 70 esimo compleanno dell’ex pilota di Formula 1 i figli svelano la situazione clinica dell’ex pilota.

“Sta lottando come un leone”

Niki Lauda sta vivendo una fase di riabilitazione dopo un trapianto di polmone e l’influenza è stato quindi il figlio a parlare delle sue condizioni.

Il 3 volte campione del mondo di Formula 1 Niki Lauda è sulla strada della ripresa dopo un trapianto di polmone e l’influenza.

“Le cose stanno migliorando, sta lavorando duramente“

Queste le prime dichiarazioni in merito, fatte alla dpa del figlio Mathias Lauda. L’ex pilota austriaco, presidente non esecutivo della Mercedes F1, trascorre fino a sei ore al giorno in riabilitazione a Vienna per rafforzare il suo corpo.

Lauda ha avuto un trapianto di polmone l’anno scorso e dopo l’influenza, ha avuto bisogno di ulteriori trattamenti ospedalieri a gennaio.

“Vuole tornare alla vita normale il prima possibile“

Ha aggiunto al termine Mathias, anche se la partecipazione di suo padre al Gran Premio di F1 in Australia il 17 marzo sembra improbabile, ha comunque dichiarato in merito:

“Non abbiamo fissato limiti di tempo, è importante che il suo corpo riacquisti le sue vecchie forze“

La testa di Lauda fu gravemente bruciata in un violento incidente nel Gran Premio di Germania del 1976 ed i suoi polmoni furono danneggiati da fumo tossico. Di conseguenza tutto ciò ancora incide sulla sua salute, il tutto poi ovviamente si somma all’età che avanza.

Purtroppo tutti ricordiamo cosa accadde ad un passo dal mondiale, il 1 agosto 1976, nel circuito del Nurburgring Nordschleife, in Germania, quando Niki fu coinvolto nel più grande incidente della sua carriera in circostanze ancora poco chiare.

Girando sull’acqua con le gomme slick perse il controllo della sua Ferrari che si schiantò contro il guardrail incendiandosi. Poi fu rimbalzata nuovamente in pista dove fu colpita dalla Hesketh di Harald Ertl e dalla Surtess di Brett Lunger. Lauda perse il casco e rimase intrappolato tra le fiamme privo di coscienza, fu il milanese Arturo Merzario a gettarsi nel fuoco per salvare l’austriaco che riscontrò gravi ustioni al volto e problemi respiratori.

Ancora oggi quindi, l’ormai ex pilota, si trova ancora a lottare con i danni ai polmoni furono permanenti, tant’è che nel 2018 Lauda è dovuto ricorrere ad un trapianto.

Ma non dobbiamo dimenticare che l’uomo che oggi lotta, anche se con tante rughe in più è lo stesso che tornò al volante appena 42 giorni dopo il rogo dell’Eifel per cercare di confermarsi campione del mondo e avere la meglio nel duello con James Hunt. Duello perso solo all’ultimo drammatico Gran Premio del Giappone al Fuji, quando sotto un vero diluvio Niki preferì non rischiare e tornare ai box, mentre il britannico continuò, riuscendo a vincere il titolo per un solo punto.

A quel periodo si parlò addirittura di complotto ai danni dell’austriaco, visto che ci sarebbe stato un accordo per prendere il via nonostante la pioggia torrenziale per poi tornare ai box qualche giro dopo, non rispettato da Hunt. Ma Lauda, da gran Signore, si assunse la responsabilità di aver deciso di non continuare considerando pericoloso proseguire in quelle condizioni estreme.

QUI SOTTO VI RIPORTIAMO I NOSTRI ARTICOLI IN MERITO AL SUO ULTIMO RICOVERO:

Niki Lauda ricoverato a Vienna

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