Valentino Rossi, la situazione attuale
Attorno al nostro Dottore c’è sempre qualche novità che sia positiva o negativa ed è sempre opportuno seguirlo, sopratutto adesso che siamo in attesa dell’inizio del Mondiale di Moto GP 2019. L’ultima nello specifico viene da Meregalli che in un intervista sulla prossima stagione ha sottolineato un dettaglio che fa pensare, in merito alle prestazioni di Valentino. Affermando che Rossi, sarebbe davanti se la gara in Qatar si corresse oggi.
Ad Iwata comunque, si respira ottimismo, come sottolinea Meregalli ai microfoni dei giornalisti:
“a Sepang ed in Qatar abbiamo vissuto due test molto positivi, in particolare con Viñales, che è stato veloce e costante. La moto è migliorata, ma senza grosse novità. Questi miglioramenti ci hanno permesso di trovare una migliore erogazione di potenza. Inoltre, è migliorato anche il freno motore, qualcosa che Maverick aveva richiesto con insistenza. Questo gli ha dato la sicurezza necessaria per tornare ad essere veloce. Inoltre ha creato una bella sinergia con i nuovi arrivati nel box, Esteban Garcia e Julian Simon. E’ anche vero però che non possiamo conoscere il vero livello della Honda a causa dei problemi fisici di Marquez e Lorenzo, quindi ci sono ancora alcuni punti interrogativi“.
Il discorso poi si sposta su Valentino Rossi:
“alla fine Vale non è stato troppo veloce e non ha fatto segnare tempi particolarmente buoni, ma non sono preoccupato perché, considerando le nostre precedenti esperienze, sappiamo che poi alla domenica in gara riesce sempre a stare davanti. In ogni caso, i feedback di Maverick sulla moto sono gli stessi di Vale, anche se lui si è lamentato della carenza di velocità di punta. Questo forse è il punto debole della nostra moto. La Yamaha cerca sempre di seguire le istruzioni dei suoi piloti. Se Maverick è contento di questo pacchetto e Valentino preferisce qualcosa di diverso, la Yamaha cercherà delle soluzioni per far sentire a proprio agio anche lui. I feedback di Valentino sono sempre stati costruttivi, se la gara fosse oggi scommetterei che sarebbe davanti“.
Infine, Meregalli si sofferma su quelli che sono stati i cambiamenti arrivati in casa Yamaha questo inverno, cambiamenti fra l’altro richiesti anche da Rossi:
“quando abbiamo sentito parlare del nuovo project leader (Takahiro Sumi) abbiamo pensato che sarebbe cambiato qualcosa per quanto riguarda il metodo di lavoro. Ed è quello che è successo sia nella squadra che in Giappone. Da quando è arrivato, la comunicazione tra piloti e tecnici è migliorata. Identificando ed ammettendo i punti deboli della nostra moto, ha analizzato le informazioni ed è giunto alla conclusione che non avremmo dovuto progettare una nuova moto, ma migliorare le nostre aree critiche per sfruttare al massimo il potenziale della M1. Tutto ciò che ha suggerito ai piloti è stato il benvenuto: migliorare nelle curve e permettere loro di accelerare prima. Questa è la direzione. Volevamo migliorare la comunicazione in generale. L’anno scorso gli ingegneri erano nel retrobox. Questo cambiamento era stato richiesto dal Giappone prima che arrivasse Sumi. Dato che erano nascosti nella parte posteriore, c’era il rischio di perdere alcune informazioni fornite dai piloti. C’è un po’ di confusione nel box, perché ci sono più persone di prima, ma penso che questo sia un cambiamento positivo“.