Il CEO della Formula 1 fa il suo augurio alle donne

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In occasione della Festa della Donna, non possiamo non citare ciò che Chase Carey ha sollevato proprio qualche ora fa, ovvero:

“Più opportunità per le donne”

A sollecitare tale fermento, la conferma di Tatiana Calderon come test driver dell’Alfa Romeo per la stagione che comincerà il 17 marzo in Australia. Questo annuncio ha rilanciato ancora una volta il tema del rapporto tra donne e motorsport. La stessa Calderon sarà in pista nel 2019 anche per competere nel campionato di Formula 2, trampolino di lancio principale per chi sogna di arrivare alla F1.

A sollecitare maggiori cambiamenti è stato Chase Carey, CEO della F1 che naturalmente sta spingendo per favorire una sempre maggiore inclusione:

“Noi vogliamo continuare a sottolineare che la Formula 1 è uno sport per tutti, questo significa continuare ad evidenziare le opportunità per le donne dentro e fuori la pista e continuare ad espandersi come sport globale in ogni parte del mondo. Vogliamo essere uno sport che continua a trasudare mito e fascino, ma che allo stesso tempo è aperto a tutti -inoltre ha poi sottolineato le aspettative future, in merito ai motori ibridi- La priorità è quella di continuare lavorare non solo sulla nostra leadership tecnologica, ma anche sugli incredibili risultati raggiunti in termini di efficienza e sostenibilità per le nostre auto e per i motori ibridi. Continueremo ad investire nelle iniziative per ridurre ulteriormente le emissioni di anidride carbonica e nelle altre opportunità che ci permetto di essere all’avanguardia nella tecnologia per la strada“.

Un’attenzione particolare da sottolineare oggi, nella giornata della Festa della Donna. Una festa che molto probabilmente ha perso le sue radici visto tutto ciò che accade e come essa viene festeggiata.

Abbiamo quindi pensato che sia il caso di dare una spolverata a questa storia. Quando si parla della festa della donna infatti si racconta sempre della storia della Fabbrica Cotton di New York, dove morirono decine di operaie cui fu impedito di fuggire dal rogo che stringeva l’edificio. Quello che però è poco noto è che l’origine della festa della donna non fa riferimento a questo evento.

La festa della donna nasce infatti il 28 febbraio del 1909 negli Stati Uniti, quindi un anno l’incendio di cui si parla tanto. Il motivo che spinse il Partito socialista americano ad istituire questa ricorrenza fu una grande manifestazione in favore del “Diritto di Voto” a tutte le donne.

Oggi questa cosa può sembrare scontata, ma le donne hanno questo diritto da molto meno tempo di quanto ci si aspetti, quindi mentre si pensa a come festeggiare l’8 marzo, è bene ricordare che alla base di questa celebrazione non c’è una disgrazia, ma la ferma volontà delle donne di affermare i diritti di genere.

Dopo il 1909 molti altri stati hanno istituito una giornata dedicata alle donne. Anche in Italia la festa della donna ha preso piede, ma in leggero ritardo, cioè l’8 marzo del 1946, quando ci fu la prima celebrazione ufficiale e venne scelta la mimosa come simbolo della festa.

Anche se oggi l’8 marzo si festeggia regalando fiori, bevendo cocktail e festeggiando a più non posso, bisogna sempre ricordare che dietro questa “festa” ci sono secoli di lotta sociale.

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