Amazon è ancora boom di spedizioni

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Oggi vedo sempre più persone parlami di Amazon, di quanto convenga e quale sia la loro esperienza in merito. Non è un caso se il numero di persone soddisfatte, continuino a crescere.

Considerate che solo la Cina rappresenta quasi il 60% del volume globale delle spedizioni con 50,5 miliardi di pacchi l’anno, secondi gli Stati Uniti a 12,5 miliardi, e terzo il Giappone con 9,4 miliardi.

Nel 2018, gli esperti calcolavano addirittura 2.760 pacchi spediti al secondo. Nel complesso parliamo di circa 87 miliardi di pacchi l’anno. Considerate che l’aumento è stato consistente, visto che nel 2017, si contavano 74,4 miliardi di spedizioni.

Ovviamente ad alzare i livelli della domanda sono i giganti dell’e-commerce e tutto ciò che ci gira attorno. Diversi sono oggi i programmi di affiliazione che permettono ad un consumatore di entrare a far parte della grande famiglia di Amazon. Inoltre a sfruttare la scia, sono arrivati anche tutti coloro che insoddisfatti o troppo soddisfatti dalla vendita Face to Face, hanno compreso quanto fosse importante, non farsi sfuggire questa fetta consistente di mercato.

C’è chi ha sollevato un dubbio in merito, in particolare per l’impatto che tutto ciò ha sull’ambiente. Certo i trasporti contribuiscono al cambiamento climatico ma non è eliminando una voce che collega parti del mondo così distanti a cambiare le sorti del pianeta.

C’è ancora chi critica questo campo, in realtà pensiamo che bisogna essere consapevoli che tutto ciò crea numerose opportunità se le si sanno sfruttare. Mentre in automatico può creare danni a tutti coloro che rimangono indietro.

Così Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico del Comune, in merito al Testo unico del Commercio approvato dalla Regione, dichiara:

«È buono. Pure la trentina di osservazioni fatte da noi in commissione sono state recepite, almeno in larghissima parte. A riprova di una collaborazione produttiva».

In merito si è ben espresso su quelli che saranno i cambiamenti sulla capitale italiana:

«Roma va rilanciata innanzi tutto aumentando i canali di vendita. Significa che tutti gli esercizi devono avere una strategia online, in particolare i brand del marchio made in Rome. Seguendo l’esempio di Confartigianato: un laboratorio artigianale che vende prodotti d’eccellenza con consegna a domicilio, anche in Giappone o Usa».

E quando qualcuno si chiede se siamo già indietro rispetto a tante altre Nazioni, risponde:

«Guardi, la settimana scorsa ero a colloquio con l’Istituto per il commercio con l’estero che vuole portare le aziende a internazionalizzarsi in prospettiva di sbarcare su una vetrina online globale».

Per chi si chiede cosa c’entri tutto ciò con Amazon, sappiate che il marchio Roma sbarcherà sulla piattaforma.

«Siamo allo studio di fattibilità. Ma il destino è quello: Amazon».

Non bisogna preoccuparsi per i negozi, queste le prospettive future:

«Per i grandi marchi ci sarà un’estensione della parte di via Condotti. Le griffe mostrano interesse per Piazza San Silvestro, via del Tritone, via del Corso: per come ci stiamo muovendo, nei prossimi anni l’attenzione sarà su quel quadrante. E per gli esercizi storici sarà una grande opportunità».

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