Mario Recanati apre la prima sala cinematografica a Napoli

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L’Osservatorio Cinematografico Vesuviano di San Giorgio a Cremano, sito in Villa Bruno ha deciso di rendere omaggio a Mario Recanati e al suo genio innovativo che ha portato il Cinema a Napoli.

Un atto dovuto, per tramandare la storia ai cittadini di San Giorgio e a coloro che verranno. Purtroppo non tutti conosciamo la nostra storia, ecco perché ho raccolto l’esperienza e il lavoro di Salvatore Gramaglia, scrittore ed esperto di Cinema che su Recanati ha svolto diverse ricerche:

Sul finire del XIX secolo il lungimirante imprenditore fondò in Galleria Umberto una delle prime sale cinematografiche italiane.

Napoli alla fine dell’Ottocento fu la capitale del cinema italiano. Proprio qui infatti, al civico 90 della Galleria Umberto ben 116 anni fa era il 1896, vennero regolarmente effettuate le prime pionieristiche proiezioni cinematografiche per merito di un negoziante di grammofoni e dischi di origini padovane, stabilitosi in città dopo un soggiorno in America.

Questo lungimirante imprenditore si chiamava Mario Recanati e assieme ad altri fu il precursore dell’attività cinematografica a Napoli, dapprima importando una macchina Lumiere ed alcune pellicole per fare pubblicità ai suoi magazzini, e poi gestendo un vero e proprio cinema: la Sala Recanati.

Il suo esempio venne seguito da altri imprenditori, e così sorsero la Sala Vittoria, la Sala Iride nel 1901 (esiste ancora oggi anche se destinata a pellicole a luci rosse), la Sala Troncone al Corso Garibaldi nel 1903 e, nel 1905, il Nuovo Cinematografo in Piazza Municipio che dopo qualche mese divenne il Salon Parisien.

Nel 1907 a Napoli si contavano già venti cinema, mentre nell’anno successivo si pubblicavano ben sei riviste specializzate e si andavano affermando anche svariate case di produzione cinematografica tra cui la Lombardo Film di Gustavo Lombardo, poi Titanus, e la Dora Film che, fondata nel 1910, realizzava cortometraggi colorati a mano dal fotografo e pittore Nicola Notari, dalla sorella Olga e dalla moglie Elvira Coda, divenuta poi una delle prime donne regista della storia del cinema e la prima in Italia: Elvira Notari.

Ma Mario Recanati non si limitò solo alla gestione della propria sala: egli istituì a Napoli anche la prima scuola d’Italia per attori ed operatori del cinema – l’Accademia d’arte – e si cimentò nel settore del noleggio e della distribuzione di pellicole aprendo nuovi uffici in Via Verdi 18.

Per avvalorare la tesi della priorità partenopea in ambito cinematografico, basterà ricordare che tra il 1897 ed il 1898 a Roma c’erano solo due cinema, uno in Vicolo del Mortaro per la proiezione di “fotografie viventi” ed un altro in piazza San Lorenzo in Lucina fornito di Kinetoscopi Edison collocati in un ambiente che ricreava al coperto l’atmosfera del luna park.

A Napoli, invece, dopo le prime proiezioni nell’aprile 1886, il cinema divenne dapprima il gran finale del varietà e poi, un’arte autonoma alla cui gestione si dedicarono anche i fratelli Troncone, i Marino ed Ettore Pesce.

L’intuizione di Mario Recanati aprì la strada ad una nuova imprenditoria cinematografica che per molti anni darà non pochi frutti, pur essendo destinata a finire surclassata da nuove realtà che sposteranno a Roma gran parte delle attività connesse al mondo della celluloide.

Mario Recanati, aveva intuito anche questo e fu così che dal cinema passò poi a tutt’altra attività, quella edilizia, costruendo un intero nuovo rione a San Giorgio a Cremano, il grande comune alle porte di Napoli che ha giustamente intitolato una strada a questo illustre protagonista della storia napoletana.

Da ricerche sul web, sembrano emergere invece ricordi dell’epoca (da #nellaboccadelvulvano) su come era disposta la sala:

“Dai muri pendevano macchinette per la distribuzione automatica di caramelle e cioccolatini. Ad ogni inizio di spettacolo trillava un campanello per richiamare gente. Un’orchestra in sala accompagnava le immagini, mentre il costo del biglietto sembra fosse di 10 centesimi.”

Quel che è certo è che la città di San Giorgio a Cremano, ha alle spalle l’orgoglio di aver accolto in passato colui che ha permesso a Napoli, nella fine dell’Ottocento, di divenire la capitale del cinema italiano.

Tutto ciò ha portato poi un’illustre proseguo, ispirando uomini come Vittorio De Sica che dichiarò:

“Napoli è la città più cinematografica del mondo”.

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