Coronavirus a rischio la F1

Condividi

Certo a guardare il calendario della Formula 1 2020, c’era da aspettarselo e ora la preoccupazione è sempre più vicina e si fa concreta. La diffusione del Coronavirus in Cina potrebbe mettere a rischio la quarta tappa del Gran Premio di Shanghai, previsto dal 16 al 19 aprile 2020.

Per questo la FIA oggi ha diramato un comunicato stampa in cui si dichiarano:

“Pronti a prendere ogni misura necessaria […] A seguito dell’epidemia di coronavirus scoppiata in Cina a inizio anno, la FIA sta seguendo con grande attenzione la situazione assieme alle autorità competenti e ai propri membri, sotto la direzione del presidente della Commissione medica della FIA, il professor Gérard Saillant. La FIA valuterà il calendario delle prossime gare e, se necessario, prenderà tutte le misure necessarie per aiutare a proteggere la comunità mondiale degli sport automobilistici e il grande pubblico”

Non finisce qui, oltre al GP di Formula 1, la FIA ha in programma anche l’organizzazione di una tappa della Formula E, per il prossimo 21 marzo a Sanya. Ma la federazione automobilistica cinese, per sicurezza aveva già deciso di annullare tutti gli eventi motoristici fino ad aprile.

Va detto che è tutto il mondo dello sport a blindarsi davanti all’epidemia scoppiata in Cina.

Di fatto la F1 è stata già la 6a Federazione internazionale dell’automobile a rendere noto sui social il suo stato di allerta. Non c’è da stupirsi, rinviare o peggio ancora eliminare una tappa dal calendario ha bisogna di una massiccia organizzazione che non può essere svolta così su due piedi.

Il mondo dello sport sta subendo diverse battute d’arresto. Proprio oggi la Federcalcio cinese ha annunciato il rinvio di tutte le partite in programma nel 2020. Il campionato sarebbe dovuto partire il 22 febbraio.

Inoltre la nota della Chinese Football Association spiega che il rinvio dell’inizio della stagione riguarderà le:

competizioni di tutti i tipi e a tutti i livelli” – per proteggere i giocatori e il pubblico.

Ieri bloccata anche la squadra di calcio di Wuhan, la città focolaio del coronavirus, che si trovava a Malaga, in Spagna, per un periodo di preparazione. I cinesi dovevano disputare un’amichevole contro il Krasnodar, ma i russi hanno annullato l’impegno.

L’allenatore del Wuhan, il tecnico spagnolo Josè Gonzalez, però protesta:

“I miei ragazzi non sono portatori di virus ma giocatori di calcio”.

Infatti secondo l’allenatore la squadra è lontana da Wuhan dal 3 gennaio scorso:

“Il periodo di incubazione è passato, ma abbiamo comunque un medico in contatto con le autorità sanitarie spagnole sulle condizioni dei giocatori”.

Forse è andata peggio alle colleghe della Nazionale di calcio femminile cinese, messa in quarantena in Australia perché proveniente da Wuhan sei giorni fa, il 22 gennaio. Le ragazze cinesi stavano preparando il torneo pre-olimpico, poi spostato a Sydney per la prossima settimana. Giocatrici e staff, in totale 32 persone, sono stati fermati in un hotel di Brisbane sotto il monitoraggio del personale medico fino al 5 febbraio.

La lunga lista non finisce qui, è saltato anche il Blue Bay LPGA, torneo del massimo circuito americano femminile di golf in programma dal 5 all’8 marzo ad Hainan. L’appuntamento è stato letteralmente rimosso dal calendario LPGA Tour.

La paura del virus ha avuto conseguenze anche per la Coppa del mondo di sci e per le qualificazioni olimpiche del basket femminile. E naturalmente niente Mondiali di atletica indoor a Nanchino dal 13 al 15 marzo 2020.

Se le cose non si risolveranno a rischio non ci sarà solo la F1 ma per gli atleti anche le Olimpiadi di Tokyo, in programma tra poco più di cinque mesi. Per tutti gli altri, il presidente del Coni ha dichiarato:

“Pericolo coronavirus in vista di Tokyo2020? Non esiste un rischio per l’Olimpiade, non c’è arrivata alcuna comunicazione“

Condividi