Trading online, arriva il sito per difendersi dalle truffe

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Mi capita spesso di avere colloqui con persone che hanno bisogno di essere rassicurati ed per questo che spesso rilascio articoli e recensioni che spiegano come si può evitare di imbattersi in una truffa.

Di fatto vi invito sempre a consultare il sito ufficiale di forex e-toro, dove troverete tutte le norme che regolano il settore.

Ora però arriva il colpo di scena, la notizia è di questi giorni e a darla è la Repubblica, nasce un sito per difendere le vittime di frodi.

Si chiama Tutela Trader e consente di capire se la piattaforma di investimento è autorizzata dalla Consob. E uno studio legale che aiuta letteralmente chi ha perso i soldi a recuperarli.

“Ma è raro che ci si riesca”

Il falso trading online continua a mietere vittime, pare infatti che non passi settimana senza che Consob oscuri siti non autorizzati che promettono investimenti in criptovalute, azioni o titoli promettendo guadagni da capogiro. Poi accade che il guadagno non c’è e neppure l’investimento. Si tratta di siti che somigliano a piattaforme in tutto e per tutto, sono solo buchi neri nei quali le vittime vengono convinte a gettare via i propri soldi.

Oggi questa cosa accade anche attraverso i social network.

Quindi è sempre online che oggi è nato un nuovo servizio che fornisce assistenza proprio a tutti i truffati.

Tutela Trader, offre due servizi, una sorta di motore di ricerca dove inserire il nome del sito di trading e scoprire se è autorizzato o no da Consob, molto efficiente e il secondo è una vera e propria consulenza legale, che viene fatta tramite lo studio Aiello di Torino.

Proprio l’avvocato Graziana Aiello, titolare dello studio, ha spiegato:

“40-50 persone. Alcuni si limitano a chiedere qualche informazione perché non sono sicuri di essere stati truffati, altri vogliono tentare di riprendersi il denaro e così li aiutiamo a fare denuncia e a richiedere lo storno delle cifre pagate”.

Bisogna essere molto attenti, perché si può perdere veramente molto afferma l’avvocato:

“Si va dai duemila euro ai 500.000 euro. E quando i soldi finiscono, i finti broker provano a convincere la vittima a farsene prestare di nuovi”.

L’avvocato ha confermato quelle che sono le enormi difficoltà in cui ci si imbatte per recuperare questo denaro, soprattutto quando si tratta di società fittizie con sede in paradisi fiscali, ma comunque ci sono dei casi in cui c’è speranza e afferma:

“Se la vittima ha pagato con carta di credito, si può disconoscere l’operazione ed è più semplice ottenere lo storno. Con i bonifici è più complicato: a volte le società che li riscuotono hanno sede in Europa: noi le contattiamo e proviamo a chiedere indietro le somme, facendo ricorso a mediatori civili” ma il lieto fine è raro. E la colpa è anche delle banche, che secondo l’avvocato “non fanno i dovuti controlli antiriciclaggio. A volte basterebbe verificare quali siano i veri intestatari di un conto corrente per capire che c’è qualcosa che non va”.

Attenzione però anche ai veri siti, informatevi bene sulla propria reputazione, come ricorda l’avvocato:

“In alcuni casi ci hanno raccontato di forti pressioni, anche intimidatorie, sui clienti per convincerli a investire grosse somme su operazioni che finiscono quasi sempre in perdita. Trattandosi di società regolamentate, ci rivolgiamo alle autorità di vigilanza”.

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