Formula 1, la situazione dopo l’ultimo rinvio

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In merito all’ultimo rinvio di giugno, ha parlato anche Chase Carey, CEO della Formula 1, dichiarando:

“Abbiamo lavorato a stretto contatto con i nostri amici al Gran Premio del Canada nelle ultime settimane e li abbiamo supportati nel prendere questa decisione necessaria per garantire la sicurezza dei fan e della comunità della F1 […] non vediamo l’ora di arrivare nell’incredibile città di Montreal e anche se dovremo aspettare ancora un po’, realizzeremo un grande spettacolo quando saremo lì, più avanti nel corso dell’anno”.

La città canadese però ha un clima particolare e notoriamente freddo nel periodo dell’autunno-inverno, basti pensare che ad ottobre la temperatura media massima è di 13°. Se realmente si vorrà correre in Canada dunque, occorrerà verosimilmente riprogrammare la gara entro e non oltre settembre, impresa tutt’altro che semplice nelle condizioni attuali.

La Formula 1 sta esplorando piani alternativi e inediti per la stagione 2020. Sul tavolo della discussione la possibilità di disputare due gran premi sullo stesso tracciato. L’Austria sembra essere un’ottim candidata alla “doppietta”. In realtà fino a poco tempo fa anche la Gran Bretagna aveva dato la propria disponibilità. A riferirlo è il giornalista di Auto Motor und Sport, Tobias Grüner, dichiarando:

“[…] Secondo le nostre informazioni, anche la gara di Montreal sta per essere […] rinviata a data da destinarsi. La gara, successiva, il GP di Francia, è però un grande punto interrogativo. […] Gli organizzatori hanno ancora un briciolo di speranza. Prima di prendere la decisione finale si vedrà se il Tour de France verrà o meno cancellato. Se il tour si farà, anche il GP di F1 avrà una possibilità. I promotori del GP d’Austria hanno attualmente più speranza di quelli di Le Castellet. Il governo locale ha allentato le misure restrittive contro il Coronavirus, dato il calo degli infetti. E questo aumenta le chance della gara del prossimo 5 luglio. I responsabili della F1 puntano sulla corsa di Spielberg, tanto da aver discusso dietro le quinte di disputare due gare in Stiria. Per non perdere le entrate dalla tv, i detentori dei diritti commerciali devono disputare almeno 15 GP. Con le ‘doppiette’, il numero di gare può aumentare rapidamente e senza troppe spese di viaggio aggiuntive per le squadre. Nel caso di Spielberg ci sarebbe una pausa di due settimane prima dell’evento successivo di Silverstone. E gli organizzatori del GP di Gran Bretagna hanno dato la loro disponibilità ad ospitare due gare consecutive. L’opzione di correre in senso inverso è però tramontata, perché mancherebbe l’omologazione FIA. […].”

Nel frattempo però, sono sempre di più le scuderie che si trovano a fare i conti con l’aspetto economico di tutto ciò. Per cui anche Williams e Racing Point sono state costrette al taglio degli stipendi, seguono l’esempio della Mclaren per battere la crisi economica da coronavirus.

Il coronavirus sta impattando non solo sulla salute delle persone ma anche sui bilanci delle aziende di ogni tipo e grado. La Williams quindi è l’ultima ad annunciare che per ridurre le spese ha messo in congedo un certo numero di dipendenti fino a fine maggio e tagliato del 20% lo stipendio ai due piloti George Russell e Nicholas Latifi.

Stessa soluzione adottata anche dalla Racing Point, che addirittura è stata costretta al congedo forzato e taglio per i piloti Sergio Perez e Lance Stroll, figlio del proprietario del team Lawrence Stroll.

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