MotoGP – Fase 2

Condividi

Le critiche saranno tante indipendentemente dalla scelta che si prenderà.

Considerate che non partire proprio nel 2020, per la MotoGP significherebbe perdere miliardi. Vorrei ricordarvi inoltre che dietro ogni pilota e la sua moto ci sono tanti volti, non portano il casco ma hanno famiglia. Non mi riferisco ovviamente, in maniera del tutto scontata a chi lavora nei box ma a tutte le altre figure che in percentuale diversa attingono da questo sport, come ad esempio la pubblicità.

Quindi quando leggerete informazioni che riguardano la ripresa di questo o di altri sport, sarebbe opportuno fermarsi a riflettere un attimo, pensando agli stipendi con meno 0.

La Dorma ci sta pensando, l’ipotesi valutata più volte e che ora sembra che stia diventando realtà è quella di organizzare un certo numero di gare, numero ancora non precisato, anche se il qualcuno aveva parlato di dieci gare, da correre a porte chiuse, in maniera da salvare il salvabile.

La prova sarebbe una mail di Mike Trimby, il numero uno dell’IRTA, l’associazione che riunisce i team che chiede agli sponsor tecnici di specificare il personale minimo necessario per assistere team e piloti in eventi a porte chiuse.

Manuel Pecino ha di fatto affermato:

“Ezpeleta pensa a 10 gare a porte chiuse”

Nello specifico un allegato alla mail chiede nomi e nazionalità delle singole persone coinvolte, in maniera da capire se, e come farli arrivare ad ogni GP. Inoltre la mail specifica chiaramente come solo il personale tecnico sarebbe ammesso a queste gare: niente sponsor, niente hospitality, niente PR o media.

In sostanza, solo i bilici con il materiale minimo indispensabile, i piloti e il personale dei team. Stampa, personale collegato, e addirittura anche il management dei team in certi casi verrebbe ritenuto non indispensabile, e potrebbe operare da remoto.

Arrivati a questo punto rimarrebbe da capire quale potrebbe essere un’ipotetica prima data. Al momento, la prima gara confermata è il GP della Germania prevista per il 21 giugno. Il numero di 10 gare sembra però piuttosto vicino a quelle 11 che si avrebbero, nel caso si facesse partire il Mondiale con il Gran Premio del Red Bull Ring in Austria il 16 agosto che sarebbe di fatto, la nazione che già sta iniziando a riaprire le attività.

Insomma al momento non possiamo che rimanere sintonizzati, in attesa di novità, fatto sta che la prospettiva di avere una MotoGP 2020 appare finalmente di nuovo realistica.

Questa notizia ha creato pareri discordanti, se da un lato ha reso felici coloro che non vedono l’ora di avere una domenica in cui si respiri una parvenza di normalità. Dall’altra parte però, in particolare nelle zone più colpite d’Italia, abbiamo registrato un malcontento generale. Questo perché la Nazione si è trovata a perdere una parte della popolazione, importante, quella che deteneva la storia del nostro passato, quella storia non scritta che si tramanda di generazione in generazione. Abbiamo perso i nonni, quelle figure che nelle famiglie italiane rappresentano il fulcro del nostro quotidiano. Purtroppo questo aspetto non andrebbe mai perso di vista, nel rispetto di tutte le famiglie che hanno perso e stanno perdendo parenti e amici, senza neanche potergli dire addio per l’ultima volta.

Condividi