Nuovo rinvio per Amazon Prime Day 2020?

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Ebbene sì, appena un mese fa vi avevamo annunciato che alcuni rumor su Amazon, emersi in precedenza che riferivano che il Prime Day 2020 si sarebbe potuto tenere a Settembre, ricordiamo infatti che storicamente l’evento si è sempre tenuto a Luglio.

Oggi vi annunciamo altre notizie fugaci, si prospetta infatti un nuovo rinvio per il Prime Day 2020 di Amazon. Secondo quanto riferito dal Business Insider, che ha messo le mani su alcune mail interne del colosso americano, la festa dedicata agli iscritti al programma Prima nel 2020 potrebbe tenersi addirittura ad Ottobre.

Se state pensando alle possibili motivazioni, sappiate che in realtà esse sono assai palesi. Si cela infatti dietro questo nuovo rinvio, il fatto che sarebbe stato comunicato ai venditori di terze parti attraverso una mail, quelle che sono le crescenti preoccupazioni per una probabile seconda ondata di Coronavirus negli Stati Uniti e nel mondo, che potrebbe intaccare anche gli stabilimenti Amazon.

Nella comunicazione si legge che:

“Non sono ancora state scelte ed annunciate le date esatte del Prime Day ma viene consigliato ai venditori di prepararsi a programmare le promozioni nella settimana del 5 Ottobre”.

Mentre in un’altra mail, un rappresentante di Amazon ha dichiarato ai venditori che l’e-commerce ha deciso di spostare il Prime Day:

“nella prima metà di ottobre”.

Amazon al momento, interpellata dal Business Insider, non ha confermato o smentito le indiscrezioni, e nel precisare che non è ancora stato fatto alcun annuncio riguardo al Prime Day, ha specificato:

“man mano che ci avvicineremo all Prime Day annunceremo tutti dettagli in via ufficiale”.

Al momento non ci resta che aspettare quindi e puntare a quelli che potrebbero essere per noi i prodotti più utili che magari al momento non acquistiamo, in quanto ritenuti troppo cari.

Per il momento però una buona notizia arriva dall’Agcom, in merito alla funzionalità di Amazon e alla sua correttezza nelle spedizioni. Cosa non da tutti e purtroppo in questo periodo posso assicurarvelo personalmente.

L’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) nella sua relazione parziale sul giro d’affari legato alla consegna dei pacchi in Italia, chiarisce che il colosso di Seattle incassa il 59% dei ricavi nel mercato delle consegne che in gergo tecnico si chiamano deferred. Ossia che impiegano 3-5 giorni per arrivare al destinatario.

Ed è il secondo operatore nel segmento express (24-48 ore per arrivare a destinazione). Per l’Autorità questi primi risultati indicano che Amazon ha una posizione dominante. Per cui afferma:

“La sua presenza nel settore della consegna dei pacchi ha influenzato significativamente le dinamiche competitive del mercato”.

Ma non finisce qui, perché il giro di affari è in crescita. Stando ai calcoli dell’Agcom, che ha studiato 17 società (tra cui anche Nexive, Dhl, Milkman e Ups) e i loro 300 fornitori, l’anno scorso gli operatori postali in Italia hanno recapitato 625 milioni di pacchi per un fatturato complessivo di 4,7 miliardi di euro. E domina sempre più la quota ecommerce.

Tra il 2016 e il 2019 questo segmento è cresciuto a ritmo del 30% annuo in volumi e del 18% in termini di valore. E se quattro anni fa i pacchi del commercio elettronico pesavano un terzo di tutto il mercato, l’anno scorso hanno raggiunto il 49%.

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