Il Turismo nel 2021

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Numerose sono le analisi che fino ad ora si sono svolte, per cercare di affrontare una stagione turistica nel 2021, che sia decisamente migliore di quella dello scorso anno.

Proviamo a riassumere in questa guida viaggio, quelle che sono le prospettive, ameno per le città e le regioni che si stanno adoperando per trovare una soluzione. Il turismo, come «industria su cui investire», lo ha detto il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi, la settimana scorsa, durante le consultazioni con le parti sociali che hanno preceduto la costituzione del nuovo esecutivo.

Un’analisi di Intesa Sanpaolo sulle prospettive per la prossima estate, si chiede che estate sarà, per il turismo sardo, quella del 2021.

Per ora le azioni sono a livello zero mentre il dibattito comincia a vivacizzarsi. E c’è chi, persino nell’incertezza del momento, azzarda scenari futuri. Non uno, addirittura tre: uno ottimistico, uno medio e uno pessimistico. La previsione come anticipato è del centro studi di Intesa Sanpaolo ed è stata al centro di un seminario di studi organizzato ieri on line.

Tema dell’incontro:

“Scenario e prospettive di ripresa della filiera turistica in Sardegna”.

Si parte da una considerazione: visto il disastro dell’anno scorso, soprattutto per ciò che riguarda il mercato dei turisti stranieri, e con gli auspicati effetti delle vaccinazioni, il mercato turistico dovrebbe segnare una ripresa. Quanto sarà forte non lo si può dire con certezza, ma lo si può ipotizzare.

Secondo il centro studi di Intesa Sanpaolo:

«In un contesto macro-economico che si prevede in miglioramento, il turismo affronterà una sfida rilevante. Dai tre scenari elaborati da Srm, che si distinguono per la velocità della ripresa, emerge una crescita della domanda turistica nell’isola con valori tra 6,7, 8,7 e 10,9 milioni di presenze, rappresentando rispettivamente il 44%, il 57% e il 72% del potenziale espresso nel 2019. In particolare, si prevede una ripresa più veloce del turismo domestico rispetto a quello internazionale».

Per quanto riguarda la Sardegna, la previsione più ottimistica parla di 10,9 milioni di presenze turistiche, con un recupero della domanda del 2019 del 72%, meno intenso rispetto al dato nazionale (76,8%) e meridionale (79%). «In riferimento alla provenienza, lo sprint della domanda nazionale è in linea con quello nazionale e meridionale (90,3% contro 90,1% Italia e 91,5% Mezzogiorno) mentre, quello relativo alla componente internazionale, si presenta meno vivace (54,5% contro 63,7% Italia e 60% Mezzogiorno)».

Mentre nella peggiore delle ipotesi si possono ipotizzare 6,7 milioni di presenze, che consentirebbero di riconquistare oltre il 44% della domanda turistica del 2019, recupero inferiore al dato nazionale e meridionale (52,3% e 53%):

«La componente domestica recupera il 70,2% sul 2019 (Italia 71,7%, Mezzogiorno 69,4%), mentre quella internazionale quasi il 20% (Italia 34%, Mezzogiorno 26,4%)».

Le ricadute economiche, secondo il centro stuti di Intesa Sanpaolo:

«Si stima che in Sardegna la ripresa della domanda turistica possa far recuperare tra 68,9 milioni, 192,8 milioni e 335 milioni di euro a seconda delle tre ipotesi considerate. Il recupero si presenta più contenuto rispetto al dato nazionale sia per la più debole ripresa della domanda straniera, sia per un minore effetto moltiplicativo di ricchezza del turismo locale».

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