Viaggiare con il Green Pass conviene?

Condividi

Dal primo luglio è attivo l’utilizzo del Green Pass, come già vi avevamo anticipato nelle nostre Guide Viaggio.

Il Green Pass rappresenta il traguardo della corsa dell’Europa per salvare l’estate. A 3 mesi e mezzo dal primo annuncio di Bruxelles, esordisce il Green Pass Covid, il lasciapassare pensato per ridare agli europei la libertà di viaggiare nel Vecchio Continente dopo la paralisi causata dalla pandemia.

Obbiettivo, ripopolare spiagge, città, montagne e luoghi d’arte aiutando il turismo a rialzare la testa dopo il periodo peggiore che si possa ricordare a memoria. Considerando che l’Onu ha stimato perdite globali per oltre 4 mila miliardi.

Valigie alla mano, da oggi basta avere con sé il pass, in formato cartaceo o digitale per varcare i confini nazionali e non essere più soggetti a restrizioni. Ma non finisce qui, rispetto all’idea iniziale di usarlo soltanto per i viaggi, ora Bruxelles incita gli Stati membri a mettersi d’accordo e adoperare il documento anche per garantire in sicurezza l’ingresso a concerti, festival, teatri e ristoranti.

Strumento tecnico il pass, consiste in un QR code da tenere nello smartphone o in tasca, come quelli dei biglietti di aerei e treni, con 3 alternative per dimostrare di poter viaggiare:

Aver completato il ciclo di vaccinazione;

Essere risultati negativi a un tampone;

Oppure essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi.

Sulla carta insomma tutto bene, ma non mancano i dubbi, come accade per molte delle regole imposte negli ultimi due anni.

La prova di vaccinazione nella maggior parte dei Paesi vale dopo quattordici giorni dopo aver ricevuto la seconda dose (o la dose unica, per i monodose), ma per esempio in Austria viene riconosciuta soltanto dopo 22 giorni.

Stesso discorso per i risultati negativi dei tamponi, accettati a seconda dei Paesi tra le 72 e le 48 ore precedenti al viaggio. Senza dimenticare che c’è la possibilità di incorrere in eccezioni e misure unilaterali come quarantene e divieti per l’ingresso e l’uscita sui diversi territori nazionali resta presente.

Le raccomandazioni stabilite a livello Ue inoltre non sono vincolanti. Basti pensare all’ultima interdizione di viaggio in ordine cronologico imposta dalla Germania per chi proviene dal Portogallo, che ha costretto Bruxelles a richiamare nuovamente tutti i Ventisette all’ordine.

A tutto questo si aggiunge poi, lo spettro della variante Delta che incombe sempre di più, che potrebbe velocemente cambiare il quadro epidemiologico e di conseguenza le regole nel Continente, riproponendo nuovamente divisioni e sfiduciando eventuali altri cittadini.

Per cui non resta per ora che farsi forti del green pass continuando in ogni caso a districarsi tra le mappe settimanali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sui livelli di contagio nelle varie regioni e la piattaforma Re-Open EU, che contiene tutte le informazioni aggiornate sulle varie misure nazionali.

Noi al momento non possiamo che consigliarvi. Prima di tutto non rinunciate ai viaggi, viaggiare è importante, libera la mente e il corpo, soprattutto dopo tutto quello che abbiamo vissuto. Chi non ha avuto a che fare con il Covid-19 può solo ritenersi un sopravvissuto. Ma al momento, per alcuni di voi, forse è più opportuno restare nei confini della propria Nazione. Noi scriviamo dall’Italia e sappiamo bene quanti tesori ha da offrire il nostro territorio, come spesso vi raccontiamo nella nostra rubrica dedicata ai viaggi.

Condividi