L’Italia dei record anche a Venezia

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Dal punto di vista sportivo e non solo, l’Italia quest’anno sta registrando numeri da capogiro, fra medaglie, coppe e tanto altro che l’hanno portata sul tetto dell’Europa e sul tetto del mondo.

In questi giorni lo stivale registra un altro importante primato a casa sua, alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia, dove sono ben 5 i film italiani in concorso.

La Mostra del Cinema di Venezia si svolgerà tra il 1° e l’11 settembre prossimi.  Ecco un elenco tutti titoli attesissimi e prestigiosi:

È stata la mano di Dio, del premio Oscar Paolo Sorrentino;

Qui rido io di Mario Martone sul grande Eduardo Scarpetta interpretato da Toni Servillo, Freaks Out di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria e Pietro Castellitto;

Il buco di Michelangelo Frammartino da una straordinaria impresa italiana di speleologia;

America Latina, un thriller dei fratelli D’Innocenzo con Elio Germano.

I film in concorso in totale sono 21, le donne registe in gara sono 4:

Jane Campion con The Power of the Dog (al Lido 22 anni dopo Holy  Smoke, nel 1999);

Ana Lily Amirpour con Mona Lisa and the Blood Moon (dopo il Premio Speciale della Giuria ottenuto nel 2016 con The Bad  Batch);

Audrey Diwan con L’évènement;

Maggie Gyllenhaal con l’opera prima – l’unica in gara – The Lost Daughter (dal romanzo omonimo di Elena Ferrante);

La regista russa Natasha Merkulova, che  codirige con Aleksey Chupov Captain Volkonogov Escaped.

Come da indiscrezioni della vigilia, poi, confermati in gara Spencer di Pablo Larraín che torna 2 anni dopo Ema, The Card Counter di Paul Schrader 4 anni dopo First Reformed, Un autre monde di Stéphane Brizé 5 anni dopo Une vie e Competencia Oficial di  Gastón Duprat e Mariano Cohn che nel 2016 stupirono con “Il cittadino illustre”, oltre al già annunciato film d’apertura Madres Paralelas di Pedro Almodóvar.

Tornano in concorso poi Michel Franco che l’anno scorso vinse il Gran Premio della Giuria con Nuevo Orden con Sundown e il francese Xavier Giannoli 6 anni dopo Marguerite con Illusions perdues.

Completano il quadro On the Job: The  Missing 8 del filippino Erik Matti, sequel di On the Job, diretto nel 2013 e ospitato alla Quinzaine di Cannes, Leave no  Traces del polacco Jan P. Matuszynski, Vidblysk (Reflection)  dell’ucraino Valentyn Vasyanovych e La Caya di Lorenzo Vigas, regista venezuelano che nel 2015 vinse il Leone d’Oro con Ti guardo.

Per quanto riguarda il Fuori Concorso, oltre ai già annunciati Dune di Denis Villeneuve e Halloween Kills di David Gordon Green, il  cartellone si arricchisce con il nuovo kolossal in costume di Ridley  Scott, The Last Duel, interpretato da Matt Damon, Adam Driver e Ben  Affleck, l’atteso List Night in Soho di Edgar Wright che in molti  pensavano potesse essere in gara, gli italiani Il bambino nascosto di Roberto Andò – film di chiusura del Festival-, Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, La scuola cattolica di Stefano Mordini, poi Les choses  humaines di Yves Attal, Old Henry di Potsy Ponciroli.

Tra gli eventi Fuori Concorso anche la miniserie HBO Scenes From a Marriage di Hagai Levi, in cinque episodi e interpretata da Jessica Chastain e Oscar Isaac. Una riscrittura del capolavoro di Ingmar Bergman, ”risultato sorprendente che non fa rimpiangere l’originale”, dice Alberto Barbera.

Nella sezione Orizzonti, che sarà aperta da Les promesses di Thomas  Kruithof, presenti per l’Italia Il paradiso del pavone di Laura  Bispuri, Atlantide di Yuri Ancarani, mentre in Orizzonti Extra La ragazza ha volato di Wilma Labate con sceneggiatura dei fratelli D’Innocenzo e La macchina delle immagini di Alfredo C. di Roland  Sejko.

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