Qualche dettaglio in più sul trading online

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Dopo aver fatto opportuna pratica su un Conto Demo, come vi abbiamo suggerito nel precedente articolo, è possibile passare al trading reale. Le piattaforme si differenziano anche in base alle condizioni economiche che offrono da offrire ai clienti, alcune infatti, richiedono un investimento minimo che può variare dai 200 ai 500 euro.

Il consiglio è sempre quello di affidarsi solo ed unicamente a piattaforme certificate, serie e facilmente fruibili che permettano ai professionisti di migliorarsi e ai neofiti di partire con prudenza nel mondo del trading online.

Nello specifico la piattaforma ufficiale di trading e-toro online non applica alcuna commissione sui versamenti o sull’utilizzo di specifici metodi di pagamento.

Fondamentali sono le criptovalute, che nell’ambito del trading, costituiscono un ambito di negoziazione come tanti altri. Tuttavia, sono sempre più gli utenti che, in corrispondenza all’aumento di popolarità delle criptovalute, chiedono di poter far trading in questo settore. Proprio come i titoli finanziari, il cliente guadagna sulla differenza fra l’acquisto e la vendita. Alcuni broker permettono anche di acquistare asset direttamente in criptovaluta e di poterle conservare in un portafoglio digitale.

Il trading di criptovalute può essere portato a termine anche senza acquistare materialmente la valuta, è possibile sfruttare il sistema CFD, il quale permette di investire sui futuri andamenti del mercato, al rialzo o al ribasso e guadagnare da tale previsione.

Completando il quadro sul trading di criptovalute è da sottolineare che è stato lanciato da alcuni operatori di settore anche il servizio di Staking, ovvero di deposito. Non sono pochi i broker che offrono ricompense o riconoscono interessi in caso si decida di immobilizzare le proprie criptovalute.

Una buona piattaforma di trading poi, offre ai propri clienti sistemi automatici e analitici. I primi permettono di ottimizzare l’investimento e programmare un certo numero di operazioni automatiche. I secondi, invece, sono fondamentali per avere maggiore consapevolezza dei propri investimenti e dell’andamento dei mercati, studiare i dati garantisce una buona obiettività.

Non dimenticate mai che, anche le piattaforme di trading sono soggette alle vigenti normative finanziarie. Il broker che decide di aprire una piattaforma deve rispettare alcuni requisiti fondamentali codificati dalle normative nazionali e comunitarie. Dopo l’apertura, l’attività della piattaforma è poi sottoposta alla verifica di organismi di controllo, come ad esempio la CONSOB per il territorio italiano.

Ciò non significa che il broker deve avere necessariamente sede in Italia, ma è obbligatorio il rispetto di tutte le normative MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) e non solo. I principali enti regolatori chiedono ai broker in particolar maniera: trasparenza sulle condizioni di utilizzo, regolamentazione dell’uso dei capitali accumulati, assenza di conflitti di interesse.

È infine buona norma optare per piattaforme di trading quotate in borsa, in quanto sono obbligate a offrire garanzie supplementari in fatto di trasparenza.

In sostanza molti si chiedono: Meglio il trading online o in banca?

È abbastanza noto che anche gli istituti bancari tradizionali offrono servizi di trading o comunque acquisto/vendita di titoli, asset o azioni. Dal punto di vista concettuale sono poche le differenze fra i servizi offerti dagli istituti bancari e quelli offerti dalle piattaforme online. La vera divergenza risiede nella flessibilità e nella fornitura di servizi addizionali.

Molte banche operano prettamente con prodotti finanziari tradizionali, non offrono conti demo, trading di criptovalute, modalità CFD. Tutte queste potenzialità sono invece presenti sulla maggior parte di piattaforme online.

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