Tira aria di ritiri in Formula 1

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Se tutte le minacce di ritiri fossero veritiere, i GP F1 2022 avrebbero tutta un’altra faccia.

Il silenzio di Lewis Hamilton, praticamente chiusosi in se stesso dopo il drammatico finale del Mondiale di Formula 1 ad Abu Dhabi, ormai dura da quasi 10 giorni ed alimenta le voci più disparate sul futuro dell’inglese, che compirà 37 anni il prossimo 7 gennaio e che nello scorso luglio ha firmato un rinnovo biennale con la Mercedes.

La mazzata è stata tremenda, l’hanno sentita i tifosi, figuriamoci lui. Il 7 volte campione del mondo sentiva di avere il titolo praticamente in tasca, soltanto un evento completamente impronosticabile (come quello che poi è stato) avrebbe potuto ribaltare un esito già scritto.

La Williams a muro di Nicholas Latifi è stato il granello di sabbia negli ingranaggi del destino, innescando una successione di eventi che nessuno avrebbe mai potuto pronosticare nella storia della Formula 1 e che ha portato Max Verstappen a piangere di gioia alla fine dell’ultimo giro sul circuito di Yas Marina.

Nel silenzio di Hamilton c’è la dignità del campione che sta cercando di attingere a tutto quello che ha dentro per continuare a praticare lo sport che ama e che ne ha fatto una leggenda vivente.

E tuttavia l’eventualità che il pilota possa ritirarsi esiste, lo stesso Toto Wolff tra le righe lo ha fatto intendere quando ha detto che Hamilton probabilmente non supererà mai il dolore. In questo caso la Mercedes si troverebbe veramente con un grosso problema, in aggiunta alla fresca delusione di un campionato piloti che sembrava praticamente già vinto.

È chiaro che rimpiazzare l’uomo più vincente di tutti i tempi, fra pole position, gran premi, titoli mondiali e quant’altro, con qualcuno che possa essere all’altezza, non è per niente una cosa facile. L’impresa è ovviamente impossibile, ed allora il Piano B della scuderia tedesca deve essere quello di cercare qualcosa che si avvicini il più possibile ad Hamilton.

Nel prossimo anno uno dei due posti sarà di George Russell, ma sarebbe decisamente troppo, chiedere al pur promettente inglese, reduce dalla stagione alla Williams conclusa al quindicesimo posto nella classifica finale, di essere subito la prima guida del team Mercedes. Disputare una stagione con due piloti giovani sarebbe davvero un salto nel buio, un azzardo che la scuderia campione del mondo costruttori non può mai immaginare come scenario reale.

Sul tema Toto Wolff ha le idee chiare, serve un pilota che abbia due caratteristiche, esperto e veloce. Il problema è che i nomi buoni ce li hanno già gli altri ed allora bisogna scandagliare i disponibili, liberi da contratto o pensionati.

Ed anche in quel caso le soluzioni a disposizione sono poche, Kimi Raikkonen difficilmente cambierebbe idea sul ritiro, mentre Nico Hulkenberg sarebbe una soluzione di ripiego. Ecco dunque avanzare l’idea clamorosa che potrebbe riportare in Mercedes Valtteri Bottas, dopo che il 32enne finlandese ha appena lasciato il team di Brackley.

L’indiscrezione è rimbalzata su più giornali e portali sportivi. Il pilota ha firmato un contratto triennale con l’Alfa Romeo nello scorso settembre, scendendo già in pista col suo nuovo team nei test prestagionali ad Abu Dhabi, ed è chiaro che per far quadrare tutto bisognerebbe soddisfare anche le esigenze della scuderia svizzera, ovvero avere un pilota pronto anche per loro.

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