Come gestire al meglio il denaro in coppia

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Da un recente sondaggio di Moneyfarm emerge che i ‘soldi’ possono essere una vera fonte di dissidi all’interno della coppia e che al contrario mostrare di saper gestire bene il denaro risulta una delle qualità più attraenti.

I soldi possono anche non fare la felicità ma neanche la miseria. Il segreto però non sta nella quantità ma nel fatto di saperli gestire bene, questo infatti può essere uno dei fattori di serenità all’interno della coppia, che sia essa sposata, convivente o si appresti a una di queste cose.

Non si tratta di un articoletto scontato, quello che vi proponiamo oggi ma è effettivamente quanto emerge da uno studio sul benessere finanziario “financial wellbeing”, condotto nello specifico da Moneyfarm, società internazionale di investimento digitale a medio-lungo termine, insieme a Dectech, società specializzata in studi comportamentali nata alla Warwick University e da un sondaggio, in cui sono stati contattati 1.650 italiani maggiorenni.

Vincenzo Cuscito, Senior Investment Consultant di Moneyfarm ha dichiarato:

“Il benessere finanziario non deriva esclusivamente dalla grandezza del patrimonio che si possiede: è il modo in cui lo si gestisce a fare la differenza”

Addirittura, dall’indagine è risultato che un italiano su tre (quindi il 33%) ritiene che la capacità di gestire in modo responsabile le finanze sia la caratteristica più attraente in un partner, più importante del suo aspetto e della sua personalità, mentre il 32% non contempla minimamente l’idea di frequentare un partner che non abbia i conti in ordine.

Nella fascia più benestante della popolazione intervistata si rilevano aspettative più alte nei riguardi del partner, ma anche maggiore diffidenza. Il 54% del cosiddetto segmento high affluence (con reddito annuo superiore a 50.000 euro), si aspetta che il partner provveda al mantenimento della coppia (50% nella fascia low affluence) ma, per contro, solo il 14% dice di fidarsi davvero di come il partner gestisce i soldi (21% nella fascia low affluence) e il 32% preferisce che i patrimoni restino separati (25% nella fascia low affluence).

A questo punto i più romantici potrebbero chiedersi se è mai possibile che si possono rompere relazioni a causa dei soldi.

Bene, il 25% degli italiani intervistati ha ammesso di aver interrotto una relazione in seguito ad ansia, stress o preoccupazioni causati dalla gestione delle finanze almeno una volta nella vita. È umano se ci pensate, soprattutto a seguito dei rincari che stiamo affrontando.

Tra chi afferma di aver lasciato per problemi di denaro propri – il 5% – o del partner -l’ 8% – e chi dichiara invece di essere stato lasciato per problemi di denaro propri – il 7% – o del partner – il 5% – appare chiaro come le vicissitudini finanziarie non siano proprio così irrilevanti in una relazione sentimentale.

Anche se non porta necessariamente a conseguenze estreme, lo stress finanziario nell’ultimo anno ha avuto comunque un impatto negativo sul 19% delle coppie italiane, in particolare su quelle del segmento low affluence (23% vs 12% high affluence), ha portato il 23% a chiedere un prestito a partner, amici e familiari ed è stato fonte di veri e propri litigi per il 22% del campione.

Se si passa poi a considerare le scelte di medio-lungo periodo più importanti di una coppia, come ad esempio quella di costruire una famiglia, il sondaggio mostra che il 19% degli intervistati dice di aver rimandato o accantonato l’idea di avere figli per questioni legate proprio alla sfera finanziaria.

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