La casa degli spiriti

Condividi

Devo ammettere di non aver mai letto un libro di Isabel Allende e da tanto volevo farlo. Questo era un fatto noto fra i miei amici e così nel giorno del mio compleanno, mi è arrivato il primo libro, La casa degli spiriti che è anche il primo romanzo di Isabel Allende, pubblicato a Buenos Aires nel 1982.

Una di quelle storie che probabilmente non avrà mai fine, considerando che il libro da cui ho letto fa parte dell’81esima edizione, stampato nel settembre del 2020, praticamente in piena pandemia da Covid-19.

La storia parte dall’America del sud, negli anni 20. Il giovane Esteban Trueba è innamorato di Rosa Del Valle, ma le ristrettezze economiche non gli permettono di sposarla, così l’uomo si mette alla ricerca dell’oro. Dopo un po’ però, la giovane amata muore.

Parte così quello che è un immenso affresco della travagliata storia del popolo cileno, dai primi anni del 900 all’avvento della dittatura di Pinochet, raccontata attraverso la saga della famiglia Del Valle e Trueba, che si snoda nell’arco di tre generazioni.

Una storia ricca di amore, magia, passioni, mistero che si intrecciano alle violenze e agli orrori tramite la storia di questo grosso nucleo famigliare, con la sua evoluzione e involuzione, le sue sconfitte, viene così magistralmente riscostruita la storia del popolo cileno.

Il libro è una trama vasta e complessa che non credo sia adatto a tutti i lettori. I modi in cui vengono raccontate le storie e le sensazioni dei molteplici personaggi, rendono un po’ lento il romanzo, ma è tutto necessario per un’adeguata introduzione e inquadramento dal punto di vista storico e sociale.

Ciononostante, ho trovato la scrittura chiara e scorrevole che coinvolge il lettore sin dalle prima pagine, in un clima che, a tratti, ha elementi di magia e di surreale. Dalle prime righe, si parte e non se ne esce più, è come un fiume in piena che scorre, con il suo bagaglio dettagliato di immagini e sentimenti.

Lo consiglio a chi vuol letteralmente “perdersi”, attraverso una narratrice d’eccezione, negli intrecci e nelle vicende del popolo cileno. Lo consiglio a chi non cerca una storia sola e specifica ma a chi vuole compagnia, a chi non vuol pensare, ragionare o soffermarsi troppo, semplicemente calandosi in una storia che magari non ha nulla di familiare con la propria cultura.

Probabilmente mossa dalla curiosità appena ne avrò l’opportunità guarderò l’omonimo film La casa degli spiriti del 1993 diretto da Bille August, con attori del calibro di Jeremy Irons, Meryl Streep, Glenn Close, Winona Ryder: Blanca Trueba e Antonio Banderas.

 

“Scrivo, lei ha scritto, che la memoria è fragile e il corso di una vita è molto breve e tutto avviene così in fretta, che non riusciamo a vedere il rapporto tra gli eventi, non possiamo misurare le conseguenze delle azioni, crediamo nella finzione del tempo, nel presente, nel passato, nel futuro, ma può anche darsi che tutto succeda simultaneamente… Per questo mia nonna Clara scriveva nei suoi quaderni, per vedere le cose nella loro dimensione reale e per schernire la cattiva memoria.”

 

Come sempre nella mia recensione trovate i link che vi portano ai prodotti su Amazon.

Buona lettura

Condividi