Fra gli strumenti del trading

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Il trading prevede, soprattutto nella fase di analisi del mercato, l’utilizzo di strumenti che aiutano il trader a far sì che si delinei in modo più approfondito il movimento del mercato che prende in esame.

In questo contesto, l’utilizzo degli indicatori e degli oscillatori potrebbe risultare fondamentale per alcuni, soprattutto per coloro che hanno un approccio molto improntato sulla tecnica.

Oltre ai classici indicatori e oscillatori, molti non sanno che quelli che solitamente troviamo di default all’interno di una piattaforma operativa, ci sono altri strumenti molto utili e che utilizzano un approccio differente, rispetto a quello classico. L’utilizzo del volume come indicatore è diventato relativamente famoso.

Si tratta di un indicatore che bisogna assolutamente utilizzare, in particola in alcune fasi dell’analisi e che potrebbe essere d’aiuto per chiarire meglio alcune fasi di mercato, soprattutto nell’individuazione di livelli target di movimento e che potrebbero fare successivamente da supporto o resistenza.

In sostanza possiamo dire con parole semplici che il volume è uno strumento molto utile ma ha delle criticità che vengono a galla nel momento in cui lo si utilizza come strumento “principale”.

Proviamo a vedere insieme cosa è il volume e quali sono le sue criticità al momento del suo utilizzo.

Il volume indica la quantità scambiata all’interno di un arco temporale o in alcuni casi, all’interno di alcune fasce di prezzo. Come si può notare poi, il volume può essere utilizzato “verticalmente”, ossia vedendo delle barre verticali che fanno riferimento agli scambi che avvengono in un determinato time frame, oppure utilizzato “orizzontalmente”, vedendo delle barre orizzontali che indicano la quantità scambiata all’interno di una determinata fascia di prezzo.

Interessante sottolineare il fatto che il volume non indica il numero di scambi, ossia il numero di transazioni eseguite, bensì indica le quantità scambiate.

Per fare un esempio, possiamo trovare all’interno di un arco temporale preciso un numero di transazioni pari a 2. Fatto questo dobbiamo però conoscere l’entità di queste due transazioni che potrebbero essere ben diverse tra loro.

Quindi, l’indicatore volume ci dice la quantità scambiata in queste due transazioni. Detto questo dobbiamo ovviamente identificare come vogliamo misurare gli scambi, ossia se misurare i volumi a livello temporale o a livello di prezzo. In questi due casi le informazioni che l’indicatore ci fornisce hanno una natura diversa tra loro ed è a discrezione del trader quale utilizzare per i suoi scopi.

Sappiate che se si parla di Volume temporale, si indica il volume utilizzato con barre verticale è l’indicatore di volume standard che troviamo sulla maggior parte delle piattaforme. Dato un time frame ci comunica le quantità scambiate per quel lasso temporale.

Per fare un esempio, su un time frame a 5 minuti, l’indicatore volume ci dirà le quantità scambiate ogni 5 minuti, esiste una barra volume per ogni candela che troviamo sul grafico. Che informazione ci fornisce? Secondo le interpretazioni più “mainstream” possiamo affermare che ad alti volumi di scambio corrisponde un interesse più alto per quel determinato asset, mentre a bassi volumi corrisponde un interesse più basso. Quando vediamo dei volumi in ribasso su un trend ribassista, allora probabilmente vorrà dire che il trend è in inversione e così, di conseguenza, se il trend è ribassista e i volumi sono in aumento il trend potrebbe proseguire. Ma c’è un senso logico in queste affermazioni? Assolutamente no, anzi, l’indicatore volume non da alcuna informazione circa la direzionalità di un asset ma ci dice solamente che si sono verificati più scambi in un determinato lasso temporale.

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