Accordo Europa – Amazon

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Pare che sia pace fatta tra l’Europa e il colosso americano Amazon.

La Commissione europea ha chiuso infatti il caso contro il colosso fondato da Jeff Bezos per violazione della libera concorrenza dopo che Amazon ha promesso di cessare le pratiche finite nel mirino di Bruxelles. La vicenda parte dal duplice ruolo dell’azienda Usa che gestisce la piattaforma Amazon Marketplace e allo stesso tempo, vende i propri prodotti sullo stesso spazio online. Una doppia veste che ha consentito alla multinazionale del web di favorire i suoi prodotti o quelli dei venditori ‘preferiti’ da Amazon.

Le pratiche nel mirino Ue, come gestore della piattaforma, il gigante del commercio virtuale ha accesso a una serie di dati riservati sui singoli venditori indipendenti che, secondo la Commissione, venivano usati per dare un vantaggio indebito agli articoli a marchio Amazon o che si avvalevano dei servizi di logistica e consegna del colosso americano.

La piattaforma favoriva i venditori preferiti selezionandoli nel sistema della Buy Box, si tratta di un’opzione che consente al cliente di acquistare direttamente un prodotto affidandosi alla scelta automatica del venditore o consentendo ai venditori privilegiati di offrire prodotti ai clienti iscritti al programma Amazon Prime, la piattaforma degli abbonati ad Amazon.

Comportamenti anticoncorrenziali che avrebbero potuto portare a una maxi multa da parte delle autorità europee, come è già successo in Italia. Poi è arrivato l’accordo.

Gli impegni di Amazon, per quanto riguarda i dati, vede il colosso statunitense impegnato a non utilizzare i dati non pubblici relativi alle attività dei venditori indipendenti che operano sulla sua piattaforma per le operazioni di vendita al dettaglio dei prodotti a marchio Amazon o di altri venditori ‘preferiti’.

Le novità sulla Buy Box riguardano invece l’impegno di Amazon di trattare così tutti i venditori allo stesso modo, quando classifica le offerte tra cui selezionare il vincitore dell’opzione di vendita diretta. Il cliente avrà inoltre la possibilità di visualizzare una seconda offerta concorrente a fianco di quella del vincitore della Buy Box, se esiste una seconda offerta differenziata in termini di prezzo e/o consegna.

Per quanto riguarda invece il programma Prime, Amazon ha promesso di stabilire condizioni e criteri non discriminatori per l’ammissibilità alla piattaforma di vendita per gli abbonati. Il colosso del commercio online consentirà inoltre ai venditori Prime di scegliere liberamente i vettori per i loro servizi logistici e di consegna e di negoziare direttamente con loro le condizioni commerciali.

L’Italia sembra essere la grande esclusa. Gli impegni proposti, che la Commissione ha reso giuridicamente vincolanti, riguardano tutti gli Amazon Marketplace attuali e futuri nello Spazio economico europeo, ma escludono l’Italia per quanto riguarda gli impegni relativi alla Buy Box e a Prime. Ciò è dovuto alla decisione del 30 novembre 2021 emessa dall’Autorità garante della concorrenza che ha imposto ad Amazon una sanzione di oltre un miliardo di euro per abuso di posizione dominante e avviato un processo parallelo di correzione delle pratiche dell’azienda.

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