Le corna del diavolo di Piero Chiara
Adoro i vecchi libri con la copertina usurata e le pagine ingiallite dal tempo, penso sempre che abbiano molto da raccontare. Le corna del diavolo di Piero Chiara non sono stato scelto da me ma da un vecchio e caro amico, con molti più capelli bianchi di me che ha ben pensato di farmi calare in questo tipo di lettura.
Partiamo come sempre dalla trama:
Tenori a riposo che riacquistano la voce grazie all’amore, commercianti che la perdono sorprendendo la moglie con l’amante, o ancora soldati dispersi che, al momento dell’inaspettato ritorno, subentrano con fair play contadino al commilitone che ha preso il loro posto nel letto della moglie: ecco i protagonisti delle storie raccolte in questo volume. Ai gustosi intrighi erotici, tra Boccaccio e Maupassant, Chiara aggiunge una dimensione nuova, una costante attenzione per il passare del tempo e per le figure effimere; eppure, indimenticabili che lo contrassegnano. Un’Italia minore trova così il rilievo della narrativa maggiore che, eludendo la storia ufficiale, ce ne offre invece l’intersezione illuminante con la vita quotidiana, cogliendo l’essenziale nel dettaglio.
Piero Chiara ha l’arte di catturare con la sua scrittura accattivante ed interessante mai banale. Non a caso è uno scrittore italiano, tra i più noti della seconda metà del XX secolo.
Un libro che consiglio a chi vuole compagnia, senza troppe pretese.
Detto ciò, ammetto che non si tratta di uno dei miei scrittori preferiti, forse perché preferisco quei racconti che abbiano una certa linearità. Ma questa è una sensazione mia personale che fa parte del mio personalissimo gusto.
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Buona lettura