Come funziona la dichiarazione dei redditi quando fai trading

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Avete aperto un conto trading magari con eToro, leader mondiale nel trading online, ma non sapete in che voce inserirlo quando andate a fare la dichiarazione dei redditi? Provate a seguire questa nostra recensione.

Il conto eToro deve essere sempre inserito nella dichiarazione dei redditi a fine anno, compilando il Quadro RW.

Nello specifico i guadagni generati dal trading o altri rendimenti su eToro vanno indicati nelle relative sezioni: Quadro RT, Quadro RL, Quadro RM.

Questi dettagli sono molto importanti, in quanto l’omessa dichiarazione del conto eToro implica sanzioni sia per mancato obbligo del monitoraggio fiscale, sia per evasione fiscale.

Investire con il conto eToro che trovate cliccando qui su etoro trading è conveniente e accessibile a tutti, come evidenziato dalle recensioni online e dal numero di utenti registrati, circa 40 milioni in tutto il mondo, di cui 4 milioni sono italiani. Tuttavia, quando si valuta un broker non basta soffermarsi solo su tecnologie e costi, due aspetti per cui eToro è tra la piattaforma più utilizzata soprattutto dai trader alle prime esperienze.

È importante considerare anche gli aspetti fiscali.

Prima di tutto, eToro è una piattaforma estera che non ha sede in Italia. Non svolgendo la funzione di sostituto d’imposta, dovrete essere voi a dichiarare i guadagni del trading a fine anno. Cosa non sempre facile. In questa guida, abbiamo analizzato tutti gli aspetti fiscali legati a questo broker e come dichiarare il conto eToro nel modello Redditi PF e nel Modello 730.

Il conto eToro, anche se collegato a un intermediario finanziario estero, deve essere sempre inserito nella dichiarazione dei redditi a fine anno. Non si applicano le regole ordinarie di monitoraggio e tassazione sui conti esteri. Quindi anche se non superate la giacenza media annua di 5.000€, oppure non fate trading, dovete comunque dichiararlo.

Un altro aspetto da considerare è che il broker eToro offre diverse opportunità di investire il tuo denaro. Ciò comporta il suo inserimento nella dichiarazione dei redditi ai fini del monitoraggio fiscale. Dovrete indicare il valore complessivo degli asset in tuo possesso dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Inoltre, ai fini della tassazione, siete obbligati a dichiarare:

le plusvalenze;

i redditi degli investimenti;

il denaro liquido presente sul conto.

Le plusvalenze identificano il capital gain cioè il guadagno che puoi ottenere dalla vendita di uno strumento finanziario che si ottiene dalla compravendita di azioni, obbligazioni, ETF, materie prime o altri asset. Queste sono soggette a un’imposta sostitutiva pari al 26%.

Con eToro potrete generare un reddito tassabile anche senza il trading, ma con il semplice possesso di un asset. È il caso dei guadagni che provengono dai dividendi delle azioni, dalle cedole obbligazionarie o dai fondi di investimento.

Anche lo staking delle crypto è soggetto a tassazione. Da febbraio 2024, eToro offre un conto deposito non vincolato con un interesse dall’1,5% al 4,8% lordo per i clienti che hanno un capitale a partire dai 10.000€. I rendimenti generati sono tassati al 26% in quanto considerati dallo Stato italiano una forma di investimento.

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