Gli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca
Gli effetti collaterali del vaccino contro il Covid-19 sono il mostro nero che dal primo momento spaventa tutti, in particolare i non addetti al lavoro, coloro che di chimica, medicina e quant’altro non ne sanno assolutamente nulla.
Inutile nasconderli, ci sono stati ma si tratta comunque di una quantità minore di casi, riscontrata in un primo momento, nelle sperimentazioni avvenute nel Regno Unito. Fino a pochi giorni fa….
La settimana scorsa infatti, mentre si apprestava ad arrivare il weekend, il vaccino AstraZeneca ha quasi svuotato le scuole di Napoli. Tanti docenti, infatti, dopo la somministrazione della prima dose si sono dovuti assentare per gli effetti collaterali del vaccino.
Di fatto, De Luca il Presidente della Regione Campania ha chiuso gli istituti dall’1 al 14 marzo. Ma ci aveva pensato già il vaccino destinato al personale scolastico, a svuotare le scuole. Tanti docenti, infatti, dopo la somministrazione della prima dose si sono dovuti assentare per gli effetti collaterali del vaccino. Mal di testa, dolori articolari, febbre alta, spossatezza e nausea sono stati i sintomi più frequenti dopo la prima dose.
Le ASL stanno vaccinando in continuazione, sono arrivate quasi a 111 mila le adesioni del personale scolastico. Solo a Napoli superavano la soglia di 15 mila ed i vaccinati, fino a ieri erano 5200, tra docenti, presidi e personale scolastico.
In Campania, come riposta Repubblica.it si conta di vaccinare 2.500 persone al giorno, alla Mostra d’Oltremare, centro vaccinale napoletano. Le scuole, però, si trovano sguarnite di docenti visti gli effetti collaterali del vaccino. Prima della chiusura delle scuole, infatti, alcuni presidi avevano chiesto l’accettazione dei cambiamenti degli orari, dovuti alle tante assenze dovute all’assenza di docenti e personale ATA.
Gli effetti collaterali quindi si son fatti sentire. Poi ci ha pensato De Luca a chiudere gli istituti fino al 14 marzo proprio per l’aumento esponenziale di contagi all’interno delle scuole, in modo da dare a tutti il tempo di vaccinarsi.
Nel frattempo, Galli insiste:
“La scuola è stata sempre un elemento a rischio”
L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, salito agli onori della cronaca per più di una dichiarazione, continua la sua battaglia personale contro le scuole, evidenziando che:
“Le varianti attuali sembrano facilmente trasmissibili ai giovani”
Patrizio Bianchi, neoministro dell’istruzione, si trova di fronte a un bivio perché dalle Regioni spingono per la chiusura. Ecco perché ha chiesto un parere al Cts (comitato tecnico scientifico) sui contagi. L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano aggiunge:
“Al di là di tutte le posizioni per garantire la scuola in presenza, sacrosante per carità, ma è sempre stata un elemento di rischio. Magari non proprio dentro le scuole ma quello che accade fuori, trasporti, movimenti di persone. Le varianti attuali sembra che riescano a trasmettersi a bambini e giovani con facilità rispetto al passato “
L’Esecutivo nelle prossime ore potrebbe decidere di dare uno stop dove si evidenziano focolai, Attesa per i dati del Comitato Tecnico Scientifico. Passando così alla scuola come durante il lockdown.
Il neoministro dell’istruzione si sta trovando in un periodo particolare, in piena seconda ondata del virus. Non sarà facile prendere decisioni in questo momento. Ha iniziato a incontrare i sindacati per analizzare le varie criticità. Di certo i dati dei contagi nelle scuole sono allarmanti.