Green Pass nei parchi divertimento italiani

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Siamo nella prima settimana di utilizzo ufficiale del Green Pass e già da prima iniziavo a leggere qui e lì nei commenti dei parchi divertimento, numerosi commenti scagliati contro i titolari delle strutture. Loro come i titolari dei ristoranti avranno una bella gatta da pelare ora che è entrato in gioco questo documento obbligatorio per l’accesso alle loro strutture.

Per questo ho deciso di realizzare questa Guida Viaggio per dare una risposta ai molti dubbi che gli utenti del web stanno dimostrando.

Il decreto-legge prevede multe che vanno da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia del cliente. Inoltre, in caso di violazione reiterata per 3 volte in 3 giorni diversi, “l’esercizio potrebbe essere chiuso da uno a dieci giorni“. Le sanzioni sono previste anche per la falsificazione del green pass, sia per i documenti cartacei che per quelli digitali.

Mentre le piazze italiane e no, continuano a radunare cittadini anti-green pass, l’obbligo per il certificato verde per gli over 12 è scattato.

Vi ricordiamo che la certificazione servirà per accedere ad eventi sportivi, fiere, congressi, musei, parchi tematici e di divertimento. E ancora casinò, teatri, cinema, concerti, concorsi pubblici, oppure anche solo per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti.

Servirà anche per l’accesso a piscine, palestre e centri benessere al chiuso. Il green pass consentirà anche da subito di entrare in ospedale per far visita ai familiari ricoverati e continuerà ad essere necessario per partecipare ai matrimoni, o per visitare parenti nelle residenze sanitarie assistenziali.

Il certificato non è necessario per consumare al bancone e neppure all’aperto.

Le presenze turistiche nei parchi divertimento dell’Emilia-Romagna sono alte rispetto al 2019. Ma l’introduzione dell’obbligo di presentare il Green Pass è arrivata come una doccia gelata su tutto il comparto. Anche perché questi parchi sono perlopiù frequentati da giovani, anche giovanissimi. E la stragrande maggioranza dei ragazzini fra i 12 e i 18 anni non sono ancora vaccinati.

Solo in Emilia-Romagna sono una decina i parchi divertimento presenti, con migliaia di dipendenti e milioni di presenze in arrivo ogni stagione. Secondo Giuseppe Ira, presidente dell’associazione Parchi Permanenti Italiani:

“Lo Stato rischia di discriminare il 50% dei cittadini e questa decisione ha ripercussioni già preoccupanti sulle aziende del nostro settore, a cui per l’ennesima volta è riservato un trattamento iniquo, se comparato con luoghi al chiuso come i centri commerciali.”

A parlare è anche Patrizia Leardini, responsabile del Gruppo Costa Edutainment dei 4 parchi nella provincia di Rimini: Aquafan, Oltremare, Italia in Miniatura e Acquario di Cattolica. La quale ha dichiarato:

“Non possiamo fare altro che adeguarci alla legge, ma siamo stupiti che l’obbligo del Green pass sia stato esteso anche ai parchi tematici all’aperto. Vedremo cosa succederà – Leardini sottolinea – Per le discoteche costrette a rimanere chiuse sono previsti aiuti economici, ma per i parchi no”.

Nel Ravennate, Mirabilandia sta pensando di mettere delle postazioni per i tamponi all’ingresso e lo fa sapere sui propri social:

“Stiamo facendo l’impossibile per mettere i nostri clienti nella miglior condizione per venire a divertirsi in totale serenità – dice Riccardo Marcante, direttore generale del parco – Abbiamo visto che le prenotazioni per i tamponi in farmacia possono richiedere tempi abbastanza lunghi, non sempre si riescono a fare sul momento”.

Accanto alle biglietterie del parco quindi, dove gli steward saranno impegnati nel controllare i Green Pass, verrà allestita un’area dove potranno essere effettuati tamponi antigenici rapidi in maniera gratuita. Sarà presente un team sanitario che si occuperà di tutta la documentazione utile e che sottoporrà i turisti al test rapido, in caso di esito negativo, sarà possibile fare il proprio ingresso nel parco.

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