Investigatore privato, contro i furbetti delle assenze.
Non c’è più scampo per chi credeva di farla franca abusando magari di norme e leggi a suo favore. Secondo la normativa infatti, il dipendete che si assenta per malattia è soggetto a verifica dai dipendenti dell’Inps, praticamente dal primo giorno di festa. Ma quello che cambia principalmente è che in caso di dipendenti dal comportamento scorretto o comunque che desti determinati sospetti al titolare, esso è tenuto in tutto e per tutto ad assumere un investigatore privato, proprio per indagare sulla condotta del dipendente durante le assenze, in modo da valutare se esse siano fondate oppure no.
Di fatto sono già in tanti a rivolgersi a professionisti del settore come l’Agenzia investigativa di Bari, la Iuris Investigazioni. Avvalersi di professionisti vuol dire avere a disposizione, in seguito, materiale che può essere tranquillamente utilizzato, prima per far partire un “Licenziamento per giusta causa” e in seguito, nel caso si arrivi in sede legale, anche lì.
L’investigatore non farà altro che valutare se siano state rispettate o no le relative fasce orarie di pertinenza, per chi prende delle ferie da lavoro per malattia. Ovvero 9:00 – 13:00 e 15:00 – 18:00, per quanto riguarda i dipendenti pubblici, mentre per i privati, 10:00 – 12:00 e 17:00 – 19:00. Sono orari di cui tiene conto lo stesso dipendente Inps che può arrivare per accertamenti, dal primo giorno e addirittura anche più volte nel periodo delle ferie.
Spesso però accade che un datore possa sapere di un dipendente che è recidivo, proprio a causa di continui comportamenti scorretti, di continue assenze, pur avvalendosi di leggi e normative che vanno a proprio vantaggio, danneggia così il datore in quanto ciò si va a ripercuotere sulla qualità dei risultati del lavoro.
In questi casi, il datore può tranquillamente assumere, come sta già accadendo, investigatori privati che escludano ogni dubbio. Di fatto il dato, fuori da quegli orari potrebbe tranquillamente non essere a casa, ma in qualsiasi altro luogo. Tecnicamente se non si lavora per motivi di salute, non si riesce neanche a fare altro. Ma se poi in orari in cui è consentito non essere al domicilio si comporta come se tali problemi di salute non ci siano, il datore può agire a sua difesa e licenziare per giusta causa, il quale è immediato e senza alcun preavviso.
Ovviamente tutto dipende dal dipendente, se esso è sempre stato onesto e ligio al lavoro, difficilmente un datore spenderà altri soldi per farlo sorvegliare. Il resto poi dipende anche dalla tipologia di patologia del dipendente.
Tutto ciò comunque perché viene sostanzialmente a mancare la fiducia su cui si basa il rapporto di lavoro. Non basta infatti essere bravi a lavoro ma bisogna anche essere seri, professionali e sopratutto leale. Insomma anche il lavoro funziona come in un rapporto a due, se la fiducia viene a mancare, vengono poi a mancare tante altre cose.
Purtroppo tante volte accade ad esempio che qualcuno si dia malato, per poter fare il doppio lavoro, ovvio che in questo caso, c’è una vera e propria condotta fraudolenta, ai danni del datore.