Le leggi che regolano l’investigatore privato

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Tutti coloro che hanno già utilizzato i servigi di un Investigatore Privato, in particolare della Iuris Investigazioni, Agenzia investigativa di Bari, sanno che si tratta di professionisti che conoscono bene le leggi italiane e sanno come è più opportuno muoversi.

L’attività di un Investigatore Privato è regolata dall’Ordinamento italiano. Si tratta di un privato cittadino che è in possesso di una licenza e quindi di un permesso per poter investigare su altri.

La disciplina normativa infatti afferma che il lavoro dell’investigatore privato è regolato sostanzialmente dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, ovvero R.D. del 18 giugno 1931 n. 773. Ma anche dal relativo regolamento di attuazione di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, in particolare gli artt. da 257 a 260.

Senza perderci però in troppi numeri che confonderebbero gli uomini non di legge, basterà affermare quanto recita il Decreto legislativo del 27 luglio 1989, n. 271 che disponeva inoltre , in assenza di specifica disciplina:

«Fino all’approvazione della nuova disciplina sugli investigatori privati, l’autorizzazione è rilasciata dal prefetto agli investigatori che abbiano maturato una specifica esperienza professionale che garantisca il corretto esercizio dell’attività.»

Inoltre il decreto del Ministero dell’interno del 1º dicembre 2010 n. 269 che ha regolamentato gli istituti relativi. Con tanto di riorganizzazione della disciplina relativa agli istituiti di investigazione privata e dei requisiti di questi ultimi.

In particolare dobbiamo qui ricordare che la nuova regolamentazione stabilisce che la professione viene riclassificata nel seguente modo:

investigatore privato titolare d’istituto;

informatore commerciale titolare d’istituto;

investigatore autorizzato dipendente;

informatore autorizzato dipendente.

Si evince quindi la creazione di una nuova categoria di personale dipendente che deve però essere in possesso di apposita licenza.

Nello specifico l’attività è regolamentata seguendo schemi precisi, presenti all’art 5 del Decreto Ministeriale 269 del 2010.

Tra cui troviamo le regolamentazioni nei singoli ambiti, fra cui vi citiamo i più richiesti:

investigazioni in ambito privato, si occupa di informazioni richieste dal privato per una sua tutela in sede giudiziaria (ad esempio in ambito familiare, matrimoniale, patrimoniale);

investigazioni in ambito aziendale, cioè richieste da enti pubblici e privati, vale a dire da società anche senza personalità giuridica, al fine di tutelare un proprio diritto in sede giudiziaria – ad esempio in caso di infedeltà del lavoratore, di contraffazione di prodotti, per la tutela di marchi e brevetti, del patrimonio scientifico, degli altri beni aziendali immateriali;

indagini in ambito assicurativo, le più comuni, dove troviamo richieste da qualsiasi avente diritto, per la propria tutela in sede giudiziaria, relativamente alla dinamica di sinistri stradali e sul lavoro, oppure da società assicurative per una loro tutela da eventuali frodi;

indagini difensive, finalizzate alla ricerca di elementi di prova da utilizzare nel contesto del processo penale;

informazioni commerciali, quindi anche in caso di pubblicità per analisi, elaborazione, valutazione e stima di dati economici, finanziari, creditizi, patrimoniali, industriali, produttivi, imprenditoriali e professionali di imprese e società;

attività previste da leggi speciali o decreti ministeriali, caratterizzate dalla stabile presenza di personale dipendente presso i locali del committente.

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