Valentino Rossi, il riassunto dei suoi primi 40 anni

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In attesa che i test della Moto GP riprendano, il Dottore compie i suoi primi 40 anni e a guardarlo sembra in realtà ne abbia fatti almeno 10 in meno. Forse perché più della metà li ha passati in sella ad una moto in giro per il mondo che per lui gli anni non sembrano passare mai.

Non a caso è di fatto uno dei più longevi sportivi ancora in auge ed è il più amato nel mondo, ecco perché sentiamo risuonare nel mondo delle Moto GP, il suo nome da oltre 20 anni. Di fatto il 10 marzo 2019, in Qatar, il Dott. prenderà parte alla sua 20 esima stagione nella massima categoria del Motomondiale.

Quella categoria che un tempo si chiamava soltanto 500 e dal 2002 è diventata Moto GP, senza contare gli anni passati nelle classi inferiori, quelle dove iniziano appunto le categorie dei piloti, con cui gli anni passati in sella ad una moto arrivano a 24, quindi più della metà di quelli che ha festeggiato oggi.

Nella sua storia, ci sono più di 200 podi, nelle 3 classi del Motomondiale e la sua carriera non è ancora finita. Gli auguriamo infatti di finire in bellezza, considerando che dei 9 titoli mondiali, vinti in 4 classi differenti, l’ultimo risalga al 2009. DI fatto è inutile nascondere che negli ultimi 10 anno, dopo l’arrivo di Lorenzo e Marquez la sua carriera abbia subito una sorta di arresto al successo, su cui comunque hanno inciso le difficoltà delle scuderie con cui ha corso, Ducati e Yamaha in particolare.

Le esperienze in queste due aziende, sono state una più contrastate dell’altra. Con la Ducati non sarà il primo ad aver avuto difficoltà a causa della particolarità delle moto italiane, molto potenti ma poco incontrollabili. Di conseguenza nel 2013 torna alla Yamaha, dove per contratto ci resterà fino al 2020.

Certo è sotto gli occhi di tutti che negli ultimi anni, la Yamaha ha avuto grossi problemi di gestione, spesso criticati ai microfoni dei giornalisti dallo stesso Rossi. Problemi dovuti sopratutto all’elettronica ma in vista della nuova stagione l’azienda giapponese ha provveduto alla riorganizzazione generale delle moto e non solo, rafforzando in pratica le aree tecniche più in difficoltà per dare così a Valentino la possibilità di tornare ai suoi tempi d’oro e poter vedere il nome della propria scuderia ancora in vetta.

Passi fondamentali, considerando che il titolo di moto mondiale manca da ben 10 anni e che l’ultima vittoria in gara risalga addirittura al 2017. Inutile sottolineare che la sua presenza in Moto GP rappresenta ancora un’enorme importanza dal punto di vista commerciale per la casa. 46 è ancora il numero più visto e più sbandierato in tutte le gare del mondo. Molto probabilmente tutta questa fama è dovuta anche al personaggio stesso, alla sua stravaganza e al fatto che abbia saputo farsi amare nel corso degli anni.

La sua fama può di fatto competere con i piloti di Formula 1, quegli sportivi riconosciuti e apprezzati addirittura anche da chi un determinato sport non lo segue. Non è un caso di fatto se proprio lui dal 2013 si prodiga con una nuova scuderia per far emergere e valorizzare i giovani di talento nel motociclismo italiano.

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