Notre Dame, la reazione degli italiani

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15 aprile 2019, una data che non dimenticheremo mai più, così come è stato per le date degli eventi drammatici che hanno segnato la storia, tenendoci incollati ore intere ad uno schermo a bocca aperta.

Sì perché non si tratta di qualcosa che riguarda solo la Francia ma che riguarda tutto il Mondo. Perché non tocca solo la Cristianità occidentale ma la Cultura Mondiale.

Se le pietre scampate al fuoco potessero parlare, ci racconterebbero una storia che ha oltre 850 anni. Ci sono voluti quasi 2 secoli per realizzarla, ha subito di tutto nell’arco della storia e noi abbiamo visto crollare, mentre eravamo inermi, una guglia 800esca.

Un evento che ha sconvolto tutti per il simbolo del luogo toccato, meta di ispirazione per scrittori e poeti, meta visitata ogni giorno da centinaia e centinaia di turisti, proveniente da ogni parte del mondo, di qualsiasi religione o etnia.

Immediata è stata la reazione dei leader di tutto il mondo, il Premier Conte ha fanno immediatamente sentire la sua presenza al Premier francese, dichiarando insieme al ministro Bonisoli dei Beni Culturali, disponibili ad aiutare la Francia nella ricostruzione.

Oggi tutti si chiedono come sia possibile che un cantiere, messo su per realizzare lavori che avrebbero dovuto tutelare Notre-Dame hanno portato ad un incendio così devastante.

Sotto accusa al momento sono i lavori in corso e l’impianto antincendio. Se non la carenza e la lentezza dei lavori di restauro, segnati dai pezzi che venivano giù, già da un po’ e che erano esposti nel cortile, praticamente alle intemperie.

Macron: “La ricostruiremo”

Il Piremier francese ha dichiarato di aver aperto una sottoscrizione internazionale trovare la causa di questa disgrazia che ha colpito al cuore la Francia. In tanti infatti hanno avuto la sensazione di aver perso una persona cara.

“Brucia una parte di noi – continua – Mi impegno da domani, lanceremo una raccolta fondi anche Oltralpe. Lanceremo un appello affinché i grandi talenti vengano a ricostruire la cattedrale.”

In tanti abbiamo pensato subito ai Canadair ma poi ci siamo dovuti ricredere alle parole degli esperti e alla logica di 5 mila litri di acqua gettati da chilometri di altezza su un edificio che sta subendo un grave danno, senza pensare ai fumi alti che avrebbero potuto rendere difficile e pericoloso il volo e lo sgancio.

Un giorno forse la riavremo ma è sicuro che lunedì 15 aprile 2019, abbaiamo perso davvero tanto. Serviranno migliaia di documenti fotografici per riavere ogni dettaglio a portata di mano e ricostruirla come merita. Ma i dubbi al momento sono tanti, ci si chiede se ricostruirla uguale a prima e con quali materiali, considerando che il legno andato in fumo, aveva circa 1000anni.

Dei turisti italiani all’interno della struttura al momento dell’allarme hanno pensato, in un primo momento ad un’attentato. Poi l’avviso di evacuare la struttura, dato dai megafoni esclusivamente in francese, altro panico per chi non capiva. Ad un centinaio di persone è servita una 20ina di minuti per riuscire ad uscire dalla Cattedrale.

“La gente spingeva, i bambini piangevano.”

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