F1 2019 Azerbaijan, ecco cosa ci aspetta

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Nel giorno di Pasqua la F1 si ferma e noi non possiamo fare altro che analizzare i dati confermati per la prossima tappa, la 4a di F1 2019 Azerbaijan. Si svolgerà Baku, ai confini del Vecchio Continente.

Considerando che il GP Azerbaijan nelle ultime stagioni ha regalato gare ricche di emozioni e imprevisti, grazie al suo tracciato cittadino molto particolare, con lunghi rettilinei alternati a strette curve a gomito, anche quest’anno ci aspettiamo delle belle. Anche grazie alla sempre presente fonte di imprevedibilità, l’immancabile l’ingresso della Safety Car.

Si inizierà venerdì 26 aprile e si continuerà sabato 27 aprile per le prove che porteranno a domenica 28 con la gara.

Il circuito di Baku è un circuito cittadino, del tipo non permanente, realizzato a Baku, capitale dell’Azerbaigian, nella zona della città vecchia.

Il circuito che viene affrontato in senso antiorario, è sede dal 2017 del Gran Premio d’Azerbaigian, dopo aver ospitato l’edizione 2016 del Gran Premio d’Europa.

Il circuito di Baku è stato presentato al pubblico nell’ottobre del 2014 da Bernie Ecclestone e Azad Rahimov, ministro della gioventù e dello sport dell’Azerbaigian.

Nonostante si sia parlato nel dicembre del 2013 di un possibile anticipo del Gran Premio alla stagione 2015 a causa di problemi contrattuali con gli organizzatori del Gran Premio di Corea, l’anno seguente la voce è stata smentita ed è stato confermata la stagione 2016 come debutto per il GP.

Perchè sia possibile svolgere le gare, le strade su cui si snoda il tracciato hanno dovuto subire interventi di riammodernamento, come la sostituzione della pavimentazione di sampietrini con una superficie asfaltata.

In seguito a questi aggiusti, il Gran Premio viene definitivamente inserito nel calendario 2016 diramato dal Consiglio mondiale della FIA il 2 dicembre 2015.

Il suo nome “Gran Premio d’Azerbaigian” fu richiesto dagli organizzatori del Gran Premio, già al termine della stagione 2016, i quali chiesero alla FIA di poter modificare la denominazione della gara, partendo dal 2017, appunto in “Gran Premio d’Azerbaijan”. La Federazione ha così concesso il cambiamento del nome che entra per la prima volta nella lista dei gran premi validi per il mondiale.

Il tracciato è molto particolare, un suo grande simbolo è la “Torre della Vergine”, posta vicino alla curva 18. Mentre un francobollo celebrativo raffigurante il circuito è stato ricavato nelle strade della capitale in collaborazione con Hermann Tilke ed è stato studiato in modo da mostrare i migliori scenari di Baku a sfondo della gara.

Il circuito è lungo 6.003 m, il secondo per lunghezza dopo Spa-Francorchamps e alterna tratti molto veloci a tratti più lenti. Il tracciato si sviluppa quasi interamente sotto il livello del mare.

Il rettilineo dei box che si snoda sul lungolago, è lungo 2,2 km, il doppio dei 1.100 m di Monza, ed è preceduto anche da un tratto con curve da affrontare in pieno che permetterà alle vetture di raggiungere velocità molto elevate stimate intorno ai 340 km/h.

La velocità massima registrata dalla FIA finora raggiunta è stata effettuta da Valtteri Bottas, 366,1 km/h.

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