Giornata Mondiale dell’Ambiente

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Nella situazione in cui versa al momento il pianeta terra, sembra quasi inverosimile che ci sia solo un giorno per pensare all’ambiente. Nella situazione in cui siamo ogni giorno dovrebbe essere la Giornata Mondiale dell’Ambiente.

Tutti noi facciamo lo sbaglio di credere che non possiamo fare nulla in merito, perché pesci troppo piccoli in un mare così grande di responsabilità. La stessa Onu ha valutato che nessuna Nazione al Mondo sta realmente facendo qualcosa per salvare il pianeta terra.

L’Italia ad esempio, per quanto piccola è al 23esimo posto, mentre gli Stati Uniti precipitano addirittura alla 59esima posizione per le politiche di deregulation ambientale volute da Trump.

Oggi però nel proprio, molti corrono al riparo, c’è chi come me ha dichiarato guerra alla plastica, cercando di sostituire prodotti che normalmente utilizziamo in plastica con la carta riciclabile, con prodotti biodegradabili o addirittura con l’acciaio come è il caso delle cannucce che ora spopolano sul web.

C’è chi da un pezzo ha puntata alle rinnovabili, senza dimenticare una ferrea attenzione alla raccolta differenziata.

Insomma per tenere alta l’attenzione, è stata istituita dalle Nazioni Unite la Giornata Mondiale dell’Ambiente, che si celebra appunto oggi.

Gli obiettivi dell’Unione Europea sono elencati nel quadro per il clima e l’energia 2030, il quale prevede una riduzione di almeno il 40% delle emissioni di gas serra entro 11 anni. Che poi i singoli Stati ci riescano veramente, è tutto da vedere, ma indubbiamente non siamo nella posizione di rimanere inermi di fronte a tutto ciò, è nostro obbligo quanto meno provarci.

Gli sforzi concreti degli Stati per contrastare il riscaldamento globale, vengono valutati dal Climate Change Performance Index, una classifica annuale che monitora le politiche ambientali di ben 57 paesi in base agli Accordi di Parigi, presentata al summit globale sul cambiamento climatico in Polonia.

Quest’anno non sono stati assegnati i primi tre posti in graduatoria, questo vuol dire che non c’è quindi, neanche uno Stato al mondo, che adotti pienamente le strategie per combattere in modo efficace il riscaldamento globale.

I dati sono allarmanti, lo smog causa circa 7 milioni di morti l’anno, e nel mondo, oltre 9 persone su 10 vivono in luoghi con livelli di qualità dell’aria superiore ai limiti fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico dell’ambiente, sono stati individuati i trasporti, le attività agricole che addirittura genera ben il 24% delle emissioni di gas serra globali, più dell’industria al 21% e dei trasporti al 14%. L’agricoltura quindi si conferma il principale settore responsabile dell’inquinamento da ammoniaca e delle emissioni di altri composti azotati.

Tutto ciò senza dimenticare il consumo energetico degli edifici, ovviamente l’industria, la produzione di energia elettrica.

Inquinamento atmosferico che ovviamente, incide anche sul sistema alimentare, contribuendo all’insicurezza alimentare. È questa, in sintesi, la fotografia di un Pianeta che sta letteralmente morendo a poco a poco.

Forte è anche l’appello di Slow Food dalla Groenlandia:

“Non c’è più tempo, dobbiamo fare subito qualcosa per l’ambiente”

Il tempo è scaduto, non abbiamo più scuse per mostrarci distratti. Se abbiamo figli o nipoti, se vogliamo un futuro in un mondo dove si può ancora respirare, dobbiamo fare qualcosa.

Adesso.

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