Alex Marquez in MotoGp, sogno o realtà?
Dopo il ritiro di Jorge Lonrenzo dalla MotoGP 2019, si è molto parlato di questa possibilità.
“Sicuramente Marc sta guidando questa moto nel modo migliore ed è il pilota che è meglio avere come esempio, ma comunque, cercherò di farmi strada, per migliorare giro per giro e per essere sempre più vicino. – ha detto Alex. – Cercherò di migliorare, di imparare molte cose da Marc, da Cal, da Taka, da tutti i piloti Honda per provare a prendere qualcosa da loro”
Queste le parole del giovane pilota in merito alle sue strategie future, dopo la sua esperienza, per cui ha dichiarato:
“L’ho incontrato due volte. Positivo, perché da tutti i piloti in pista ho cercato di imparare qualcosa, anche se poco. In alcuni punti ho ottenuto di meno, in altri di più […] Alla fine, abbiamo condiviso la telemetria con Marc ma anche con Cal Crutchlow e tutti i piloti Honda. Ho visto i punti in cui devo migliorare di più per Jerez, Marc è due passi avanti, ma è normale”.
Mentre dal canto suo il fratello Marc ha dichiarato:
“Ho guidato per un giro dietro a lui e non è andato così male. Al momento sta combattendo con la parte finale della staccato. E’ lo stesso motive per cui sia io che Cal Crutchlow siamo caduti. Ovviamente gli serve del tempo per abituarsi”.
Alla fine, il miglior giro di Alex Marquez è stato a 2’’386 rispetto alla velocità impostata dalla Yamaha di Maverick Vinales.
“Ho fatto alcuni passi avanti rispetto a ieri, giro per giro capisco un po’ di più la moto”, ha detto Alex. “In alcuni punti c’è ancora molto da migliorare e da capire, ma penso che abbiamo fatto una giornata solida, con molti giri. Il passo è buono e dobbiamo continuare così”.
Certo, questi sono solo i primi passi, Alex deve ancora capire la moto.
“Devo essere più vicino a trovare il limite per dire se è una moto facile o difficile, quindi devo andare avanti così, continuare a migliorare e trovare il limite per sapere cosa devo migliorare di più”.
Uno dei punti che in questi giorni ha fatto discutere di più è stata senza dubbio l’altezza che molto influisce. Sebbene sia più alto del fratello maggiore, Alex ha dichiarato di adattarsi comunque alle misure della Honda.
“Meglio di quanto mi aspettavo, perché la Honda è una moto piccola ma mi sento a mio agio già ora. […] Inoltre, quando sei su una moto nuova, sei un po’ rigido. E quando sei rigido usi troppa potenza, quindi quello di cui ho bisogno sono tanti giri sulla moto per farla scorrere di più”
Tanto è il lavoro fisico che aspetta ora il pilota, e in merito alla preparazione fisica ha dichiarato:
“Alla fine ero un po’ stanco, quindi ho visto dove dovrò lavorare fisicamente in inverno e anche un po’ sullo stile di guida. […] È difficile migliorare fisicamente in quattro giorni, quindi ci lavorerò per il periodo invernale. Per prima cosa non vedo l’ora di Jerez”.
Il team manager Puig a Valencia ha assicurato che i due piloti garantiranno un comportamento professionale al di là del rapporto familiare che li unisce e in merito ha dichiarato:
“Ho detto loro che li vedo come due piloti, non come due fratelli“. […] Alex lavorerà con Ramon Aurin come responsabile tecnico, questa è stata la mia idea. Volevo mantenere lo stesso team di lavoro, hanno fatto bene in questa stagione. […] Il primo giorno con una MotoGP è sempre complicato. Ogni caduta è sempre inaspettata, ma Alex è stato in grado di continuare il suo lavoro. Gli ho detto di non preoccuparsi, anche se avesse perso tempo. È tornato in moto e ha mostrato alcuni progressi. Penso che Alex abbia familiarizzato con la moto, passo dopo passo“.
L’appuntamento in Spagna sarà lunedì e martedì prossimi.