Quello che non dovevate fare
Einstein diceva:
“Solo due cose, con certezza, sono infinite: l’universo e la stupidità umana.”
Nella lotta quotidiana al coronavirus non smettono i comportamenti insensati.
Dalla bozza del decreto per la chiusura della Lombardia, più di 20mila persone sono scappate in massa dal Nord, fra persone che tornavano dalle famiglie e persone che hanno deciso di trasferirsi nella proprio casa al mare, portandosi dietro il lavoro, convinti di essere così al sicuro.
Dal decreto che rende tutta l’Italia zona rossa, non si contano le file che a mezzanotte fuori ai supermercati si sono accalcate per fare scorta.
Entrambi comportamenti assolutamente inutili se non dannosi, visto e considerato che basta semplicemente restarsene a casa e richiedere, ovviamente là dove sia possibile, lo “smart working” quindi il lavoro domestico. Viaggiare e portarsi il lavoro in un’altra zona geografica è stata una scelta assolutamente inappropriata.
Per quanto riguarda il rifornimento di beni di prima necessità o di qualsiasi altra cosa, può avvenire in qualsiasi momento. Questo perché il governo, non fermerà mai il transito delle merci, quindi potete fare tranquillamente la spesa, andare alla posta o in qualsiasi altro posto, semplicemente uno per famiglia e in settimana.
Seguire le indicazioni che sono state date negli ultimi giorni non è un optional, è un preciso dovere di tutti noi.
Per i nostri figli, per i nostri famigliari, per i nostri amici, per noi stessi. Questo è un comportamento che non dobbiamo a noi ma alle persone che ci sono attorno a chi è più fragile, ai bambini, agli anziani. Quindi per una volta smettiamo di pensare a noi stessi e pensiamo agli altri.
Quindi, proviamo a tradurre nella vita di tutti i giorni le indicazioni che ci vengono dall’Istituto Superiore di Sanità, per comprendere cosa si può fare, come si può fare, ma anche cosa non fare se vogliamo evitare di regalare al virus il red carpet.
1) Se volete bene ai vostri figli (di qualsiasi età) teneteli a casa:
La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, non è una vacanza. Lasciarli liberi di scorrazzare nei parchi, di girare in gruppi per strada, di giocare a calcio o basket sui campetti all’aperto o nel parco condominiale significa moltiplicare a dismisura la possibilità di contagio. Se vogliamo bene ai nostri figli teniamoli in casa.
2) Se volete bene ai vostri genitori e parenti anziani isolateli dal mondo:
La cosa migliore che possiamo fare in questo momento è mettere i nostri anziani sotto una teca di cristallo. Se sono autosufficienti possono tranquillamente sopravvivere senza vederci. Hanno bisogno della spesa o di farmaci? Lasciateli sullo zerbino. Salutateli a distanza. Oggi abbiamo i nuovi mezzi di comunicazione dalla nostra parte, questi ci possono aiutare a stare al loro fianco pur rimanendo a distanza. Se proprio non possono fare a meno di avere un contatto diretto con un anziano, perché richiede assistenza, bisogna nominare una persona, una sola, che abbia contatti diretti. Capirete che, avere più persone che interagiscono con i nostri genitori o con i nostri nonni significano soltanto più possibilità di contagio. Se abbiamo raffreddore o qualche altro sintomo simile, è fondamentale evitare il contatto.