I volti della crisi economica nella MotoGP

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Molti quando pensano allo sport, soprattutto quello che muove i miliardi, come la MotoGP, la Formula 1 o il calcio di Serie A, pensano esclusivamente allo sportivo che compie l’atto o a chi gli sussegue immediatamente dopo. Ma così non è, si tratta di mondi fatti di tanti piccoli microsistemi che compongono il tutto.

Nei primi mesi del fermo forzato, questi mondi si sono sostenuti teoricamente bene ma adesso più si va avanti e più la situazione inizia a diventare drammatica.

Così cadono in allarme anche le scuderie, come la SRT (Sepang Racing Team), il team motociclistico malese che a causa delle difficoltà economiche generate dalla sospensione del Motomondiale per la Pandemia, hanno deciso di ridurre del 50% gli stipendi di tutti gli dipendenti a rivelarlo è il “The Straits Times”.

La scuderia malese presenta come title partner il colosso Petronas, oltre a 12 official sponsor, tra cui Yamaha e Michelin. Le aziende partner, in attesa della decisione definitiva della Dorna Sports sulla eventuale cancellazione o ripartenza del Motomondiale, hanno deciso di non pagare per la stagione in corso causando alla Srt un danno economico considerevole.

Dal lato suo la Dorna Sports non è rimasta comunque a guardare a ha stabilito per ogni squadra privata, un sostegno di soli 250mila euro mensili da aprile a giugno. Anche per Moto2 e Moto3 rispettivamente € 40.000 e € 25.000.

Quanto questo sostegno possa bastare poi, la risposta è semplice, basta guardare la stagione 2019, quando la scuderia malese al termine di 7 gp disputati, aveva incassato ben 1,75 milioni di euro.

Sono quindi tempi duri questi, anche in MotoGP a causa dell’emergenza da Covid-19. Razlan Razali, da qualche settimana, non è più il CEO del circuito di Sepang. Il manager malese ha voluto concentrarsi esclusivamente sulla gestione del team Petronas SRT e fra i prossimi importanti impegni, ci sarà quello di traghettare Valentino Rossi nella squadra satellite MotoGP.

Nell’immediato però, resta da gestire una situazione economica molto difficile a causa dell’emergenza Coronavirus. Senza corse vengono meno gli impegni presi con gli sponsor e addio introiti che si ricavano dalla pubblicità.

Quindi allo stato attuale dei fatti Razali ha voluto mantenere in piedi l’intero staff, compresi i nuovi arrivati:

“Abbiamo ridotto gli stipendi della squadra fino al 50% perché stiamo pianificando il caso peggiore senza gare. Ecco perché abbiamo fatto questo taglio drastico “.

In caso di cancellazione del Mondiale Petronas dovrà licenziare diversi dipendenti, nello specifico ha spiegato a The-race.com:

“Potrebbe andare peggio se a luglio sapessimo che non ci saranno gare. Ci sarà un gruppo di membri del team che dovremo lasciar andare “.

Considerate che si tratta di una situazione comune all’intero paddock, ad eccezione dei sei team factory MotoGP, che comunque dovranno rivedere i budget per il prossimo biennio.

“Cercheremo di non licenziare nessuno, ma se dovremo essere brutali lo faremo “

A vedere gli stipendi dimezzati anche i piloti:

“Ora tutti sanno cosa accadrà e tutti sperano che potremo correre a luglio o agosto. L’importante è che tutti sappiano cosa possa succedere. Stesso discorso anche per i piloti e se non ci sono gare entro luglio non pagheremo più i piloti. Finché ottengono il 50%, penso che non si potranno lamentare. […] Il supporto della Dorna è qualcosa che apprezziamo bisogna usarlo con saggezza“.

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