Italia, il DPCM in vigore da mezzanotte
Da domani 26 ottobre, fino al 24 novembre entra in vigore l’ultimo DPCM firmato da Conte per evitare la diffusione della Pandemia da Covid-19. Al termine della riunione, avvenuta nella notte, tra il premier Giuseppe Conte, i capi delegazione e il ministro Francesco Boccia, il governo a quanto si apprende, non cambia linea su una delle misure del Dpcm in dirittura di arrivo più contestate dalle Regioni. E’, si apprende ancora che sia ancora possibile che il governo consenta ai ristoranti di restare aperti la domenica a pranzo.
Intanto nella notte di sabato, così come è avvenuto venerdì sera a Napoli, ci sono stati disordini durante la protesta in Piazza del Popolo al centro di Roma. Alla mezzanotte, con lo scattare del coprifuoco, quando gli è stato intimato di andar via i manifestanti hanno lanciato petardi e fumogeni contro le forze dell’ordine. C’è stata una carica da parte delle forze dell’ordine e i manifestanti si sono dispersi verso piazzale Flaminio. Incendiati anche alcuni cassonetti. Secondo quanto si è appreso da fonti di polizia, ci sarebbe qualche fermato.
I contenuti del decreto:
“A decorrere dal 26 ottobre 2020, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi; negli altri giorni sono consentite dalle ore 5:00 fino alle 18:00. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi.”
Già nella bozza si prevedeva che dopo le 18:00 era vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico mentre è consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitaria. E’ consentita fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.
È raccomandato non spostarsi dal proprio Comune. Secondo quanto prevede il testo:
“è fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”.
Stop a teatri, cinema, casinò:
“Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo e casinò. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”.
Scuola:
L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione, ovvero materna, elementari e medie, e per i servizi educativi per l’infanzia continuerà a svolgersi in presenza. Le scuole superiori adotteranno una Dad pari al 75% delle attività e dunque un 25% in presenza su tutto il territorio nazionale, uniformando le ordinanze regionali. Resta lo stop a gite e viaggi d’istruzione. Arriva, poi, lo Stop ai concorsi, sia pubblici che privati, tranne nei casi in cui la valutazione dei candidati avvenga su basi curriculari o in maniera telematica.
Possibile chiusura delle piazze dalle 21:00:
“Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21:00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.
Salvo altri cambiamenti, queste sono le disposizioni a cui tutte le regioni dovranno adeguarsi, mentre risultano impossibili le richieste avanzate dal governatore De Luca, di un lockdown in tutta Italia, ne sarà possibile chiudere una singola regione.