Addio all’ex capitano della Nazionale di Rugby

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È morto Massimo Cuttitta, l’ex pilone del rugby azzurro, ieri a 54 anni.

È venuto a mancare proprio lui che è stato uno degli uomini-simbolo della Nazionale del ct Coste, portato via dal Covid.

La Fir Federazione Italiana Rugby, ha fatto sapere che, a causa di complicazioni legate al Covid-19, è morto ad Albano Laziale, uno degli uomini-simbolo della Nazionale del ct Coste che, negli anni ’90, fece guadagnare all’Italia un posto nel torneo che divenne il Sei Nazioni.

In azzurro aveva messo insieme 70 presenze tra il 1990 e il 2000 prendendo parte ai Mondiali 1991 e 1995.

Cuttitta, originario di Latina ma poi trasferitosi al seguito dei genitori in Sudafrica doveva aveva cominciato a giocare a rugby, assieme al gemello Marcello giocò il match della storica vittoria dell’Italia sulla Francia nella finale della Coppa Fira nel 1997 a Grenoble contro la Francia.

Da giocatore aveva indossato le maglie de L’Aquila, Amatori Calvisano, venne selezionato anche per i Barbarians. Aveva poi lavorato come tecnico negli staff delle nazionali di Scozia, Canada, Romania e Portogallo.

Marzio Innocenti, lo ha voluto ricordare con un comunicato:

“Non abbiamo avuto la possibilità di condividere la maglia azzurra, ma l’amore per i nostri colori aveva costituito tra noi un forte, naturale legame”.

Nel prossimo fine settimana, prima del calcio d’inizio degli incontri del Campionato Italiano Peroni Top10, ci sarà un minuto di silenzio in onore di Massimo Cuttitta.

Cuttitta aveva debuttato con gli Azzurri a Napoli nel 1990 contro la Polonia, indossando poi la maglia della Nazionale in altre sessantanove occasioni sino al 2000, anno del suo ritiro internazionale dopo aver vissuto da protagonista il debutto nel Sei Nazioni contro la Scozia, nell’indimenticabile successo del 5 febbraio al Flaminio.

In 22 occasioni aveva guidato come capitano la Nazionale Italiana Rugby.

Conclusa l’esperienza d’Oltremanica, aveva ricoperto il ruolo di giocatore-allenatore per numerosi club italiani – Bologna, Rugby Roma, Alghero e Leonessa – prima di approdare come tecnico degli avanti a Edimburgo e, da lì, alla federazione scozzese, rilanciando con il proprio lavoro il pack Highlander sulla scena internazionale.

Più recentemente, aveva messo la propria esperienza di allenatore della mischia al servizio di Nazionali emergenti come Romania, Canada e Portogallo, svolgendo incarichi di consulente per i rispettivi staff tecnici.

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