Dove andranno in vacanza gli italiani in tempo di Pandemia
Nel leggere questo titolo, qualcuno avrà sicuramente storto il naso, di fatto nonostante la Farnesina abbia sconsigliato i viaggi all’estero o quanto meno abbia invitato a ragionare su tutte quelle che sono le possibilità di svolta del viaggio, a cui si va incontro scegliendo di uscire dai propri confini.
Tutte le informazioni in merito, le trovate nella nostra ultima Guida Viaggio.
Inoltre vi ricordiamo che informazioni sempre aggiornate sono trovabili sul sito Viaggiare Sicuri, realizzato dal Ministero degli Affari Esteri che consigliamo caldamente di consultare prima di mettersi in viaggio. Si può anche utilizzare il questionario messo a punto dal Ministero degli Affari Esteri.
Situazione che ovviamente varia di nazione in nazione, fatto sta però che per tale motivo sono in molti gli italiani che quest’anno hanno scelto di rimanere nei propri confini, proprio per evitare brutte sorprese. Come ad esempio, eventuali spese aggiuntive per pernottamenti imprevisti, causa quarantena forzata.
Lungo lo stivale invece, nessuna limitazione per i viaggi e gli spostamenti, visto che al momento in cui stiamo scrivendo, tutte le regioni sono in zona bianca. Nessuno al momento richiede in maniera obbligatorio Green Pass o altro.
Qualora però una regione tornasse in zona gialla, arancione o rossa queste le norme attualmente in vigore:
È possibile spostarsi liberamente tra regioni in zona gialla; tra regioni in zona rossa o arancione, oltre agli spostamenti normalmente consentiti per motivi di lavoro, salute o necessità, ci si potrà spostare con il “certificato verde”, che consiste nella certificazione del completamento del ciclo di vaccinazione nei 6 mesi precedenti rilasciata dalla struttura sanitaria, della guarigione dal coronavirus nei sei mesi precedenti (fa fede il certificato di guarigione), o del risultato negativo di un test molecolare o antigenico, in questo caso valido 48 ore dall’esecuzione.
Saranno considerati validi anche i certificati verdi rilasciati da altri stati membri dell’Unione Europea, mentre quelli di stati terzi saranno validi solo se la vaccinazione effettuata sia riconosciuta dallo stato italiano. Tali requisiti valgono anche per i minori, sono esclusi i bambini di età inferiore a due anni.
Se siete italiani che vivono all’estero e volete rientrare in patria, vi ricordiamo che il DPCM 2 marzo e successive ordinanze, tra cui le ordinanze del 29 aprile e del 14 maggio, prevede che possano essere disposte limitazioni per specifiche aree del territorio nazionale o specifiche limitazioni in relazione alla provenienza da specifici Stati e territori esteri.
Singole Regioni potrebbero imporre a chi proviene da alcuni Stati o territori esteri il rispetto di particolari obblighi. Prima di partire per rientrare in Italia quindi, si raccomanda di verificare eventuali disposizioni aggiuntive da parte delle regioni di destinazione.
Ad esempio per entrare in Sicilia, tampone obbligatorio per chi vi arriva da Spagna, Portogallo e Malta o vi abbia soggiornato nei 14 giorni precedenti.
A partire dal 24 maggio 2021, ai sensi dell’art. 3 dell’Ordinanza del 14 maggio 2021, chiunque faccia ingresso in Italia, per una qualsiasi durata e attraverso qualsiasi mezzo di trasporto, prima del proprio ingresso nel territorio nazionale, è tenuto a compilare un Modulo per la Localizzazione in formato digitale, denominato anche Passenger Locator Form digitali (dPLF).
Si tratta di moduli con cui vengono raccolte le informazioni di contatto e le specifiche sull’indirizzo della loro permanenza in territorio nazionale per permettere all’Autorità Sanitaria italiana di contattarli tempestivamente qualora esposti al virus. In caso di viaggio in aereo, sarà compito del vettore verificare l’avvenuta compilazione del dPLF prima dell’imbarco del passeggero.