Quando diremo addio al Super Green Pass
In Italia sono previsti grossi cambiamenti, alcuni di essi hanno date specifiche come, ad esempio, quella che è partita venerdì 11 e che prevede l’addio alle mascherine all’aperto, indipendentemente dal colore della regione.
Previsti infatti allentamenti graduali nel corso dei mesi, che dovrebbero portare verso una normalità sempre più sentita. Vi ricordo però che sulla tutela contro il Covid-19 l’ultima parola spetta sempre ai governatori delle singole regioni, così come a livello europeo spetta poi alle singole Nazioni, accettare l’ultima parola dell’Ue.
In Italia il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ormai mediaticamente onnipresente, ragiona così sul futuro del certificato, indicando la possibile data di progressivo allentamento in metà marzo e spiegando nello specifico:
“Faccio un ragionamento semplice e di buon senso. Il Green pass è stato molto utile per incentivare la vaccinazione e allora dobbiamo tenere presente che è fondamentale somministrare la terza dose perché è quella che ci protegge maggiormente dalle conseguenze gravi dalla malattia. E allora se consideriamo che nel nostro Paese circa 48 milioni di cittadini sono vaccinati e 35 milioni hanno ricevuto la dose booster, significa che abbiamo circa 13 milioni di dosi da somministrare. Se procediamo con questo ritmo è facile pensare che per metà marzo avremo completato la dose booster a 48 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e, così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la solita gradualità inizieremo un allentamento delle misure”.
Anche se la discussione è ancora aperta è molto probabile che il Super Green pass (senza scadenza per chi avrà fatto la dose booster) resterà ancora obbligatorio per diversi mesi e anche per quelli estivi, come minimo fino a giugno. Il certificato per entrare nei negozi dovrebbe essere il primo a non essere più necessario. La decisione arriverà nelle prossime settimane, difficile pensare che resti oltre il 31 marzo.
Di fatto lo stato d’emergenza è destinato a finire ma le misure che lo hanno alla base potrebbero restare in vigore anche dopo la sua conclusione.
A tal proposito, inoltre, vi ricordo che come già affrontato in questa sede, il fatto che ci sia l’obbligo vaccinale per i 50enni, non è affatto anticostituzionale e le misure prese fino ad ora, per quanto ci abbiano fatto sentire il peso delle decisioni a seguito delle numerose costrizioni che hanno obbligato anche chi non voleva a vaccinarsi, hanno semplicemente reso meno offensivo l’obbligo, dando a tutti la possibilità e il tempo di adattarsi al cambiamento. In poche parole, il fatto che il Governo non ha imposto esplicitamente il vaccino, non vuol dire che ciò non possa accadere. Questo ragionamento funziona con i più piccoli, con i vaccini che molti genitori non vorrebbero fare ai figli, sia per gli adulti, con il vaccino contro il Covid-19.
A tal proposito vi consiglio di ascoltare questo video, dove si spiega in poche semplici parole l’Articolo 32 della Costituzione italiana:
“Nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario se non per disposizione di legge”
Insomma, la strada verso il ritorno alla normalità sembra imboccata e la data da cerchiare in rosso sul calendario è il 31 marzo, quando scadrà lo stato di emergenza che il Governo sembra intenzionato a non prorogare più.