Valentino Rossi e le sue tattiche

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La stagione MotoGP 2023 è molto attesa considerando che veniamo da un entusiasmante duello tra Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia. Il pilota Ducati ha avuto la meglio, merito anche di una Desmosedici GP22 che da metà campionato ha sbaragliato tecnicamente la concorrenza.

Senza nulla togliere all’allievo di Valentino Rossi, che ha ben seminato prima di mettere la parola fine alla sua carriera. Ma sarà ricordato dai fan italiani anche come l’anno dell’addio di Andrea Dovizioso, che non è riuscito ad adattarsi alla Yamaha M1 e ha salutato tutti a Misano.

Di argomenti come questo, ha trattato Ramon Forcada, l’esperto capotecnico catalano che ha affiancato il Dovi nel suo ultimo capitolo professionale.

A Pecco Bagnaia va il merito di avere conquistato lo scettro della MotoGP, autore di una rimonta senza precedenti (da -91 a +17 punti), che dimostra la forza di carattere oltre che lo spessore tecnico della Ducati.

Ma per Ramon Forcada, intervenuto sul canale YouTube di Manuel Pecino, va dato merito a Fabio Quartararo per quanto fatto con una moto di un gradino (forse due) inferiore.

“A parte Pecco che è stato velocissimo, non so se la gente ha capito cosa ha fatto Fabio. Tanto di cappello, anche se non ha vinto il Mondiale“

Pecco ha potuto contare su una folta schiera di compagni di marca che, anche in modo involontario, gli hanno dato un certo contributo.

Fabio, invece, si è ritrovato con tre compagni di marca “invisibili”, sempre in difficoltà e nelle retrovie. Solo contro tutti, ha tenuto in vita il Mondiale fino all’ultima gara di Valencia, dominando la prima parte di stagione prima di calare irreversibilmente. Non certo per suoi demeriti…

“Si è ritrovato solo, con una moto che non si è evoluta, la stessa moto dell’anno scorso, con un motore che non gira o gira pochissimo, con accelerazioni deboli. E senza utilizzare tutti i sistemi aerodinamici e di livellamento che usava la Ducati. Riuscire a disputare il campionato con Pecco, è un grandissimo merito“

Pecco Bagnaia è cresciuto nel vivaio di Valentino Rossi. La VR46 ha scommesso su di lui sin dall’esordio in Moto3, quando era un ragazzino che rischiava di essere tagliato subito fuori. Il titolo MotoGP è in parte anche merito del Dottore che ha saputo costruire una Academy capace di formare campioni. Ramon Forcada conosce bene il nove volte iridato, era capotecnico di Jorge Lorenzo, ha condiviso il box con i due fuoriclasse per molti anni.

Il catalano ha poi sottolineato:

“Valentino era un esperto di guerra psicologica, finché non ha trovato piloti più furbi di lui “

È la cosiddetta nuova generazione di piloti, preparatissimi atleticamente, subito alle prese con gomme Michelin e non hanno dovuto adattarsi a cambiamenti epocali come l’elettronica e l’aerodinamica.

“Per questo non vinceva dal 2009, perché altri hanno assimilato certe cose per la prima volta”

Il talento del campione di Tavullia resta però qualcosa di unico e leggendario.

“Valentino è stato lo stratega numero uno e abbiamo visto quanti ne ha distrutti mentalmente durante la sua carriera“

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