Mercato valutario, interessi e tutto quello che c’è da sapere
Continuando quanto precedentemente detto, nella nostra rubrica dedicata all’economia e al trading, dove vi invitiamo a visitare il sito ufficiale di e-toro trading proponiamo qui alcune delle domande più frequenti al quale gli esperti del settore sono soliti rispondere in merito al mercato valutario.
Le valute hanno un tasso di interesse?
Sì, sono l’asset che incorpora proprio l’essenza del tasso di interesse, tant’è che esistono tassi di interesse anche a brevissima scadenza che servono alle banche per spostare liquidità, i così detti tassi overnight.
In ottica di trading possiamo vedere questo tasso di interesse nel momento in cui si mantengono delle posizioni in multi-day, ossia per più giorni, dove alla scadenza di ogni giornata ci viene addebitata o accreditata una somma corrispondente alla differenza dei tassi di interesse delle valute coinvolte nel cambio da noi detenuto. In sostanza, il tasso di interesse è l’essenza degli strumenti finanziari.
Le criptovalute in sé non hanno un tasso di interesse, non incorporano alcun flusso di cassa nel futuro e pertanto non sono da considerarsi strumenti finanziari. Questo è uno dei motivi per cui nascono dibattiti sulla natura di Bitcoin, che di fatto non è uno strumento finanziario, bensì è da considerarsi unicamente come un mercato che negozia un asset non finanziario.
Non presentando la caratteristica base di uno strumento finanziario, non essendo centralizzato e non avendo una vera e propria regolamentazione in merito, le criptovalute sono quindi da considerarsi, come asset ma non finanziari.
Molti hanno fatto l’equazione: Bitcoin = oro digitale, un vero e proprio ossimoro.
L’oro, pur essendo quotato tramite contratti derivati, ossia tramite quei contratti che replicano l’andamento del prezzo di un sottostante, non è comunque un asset finanziario bensì un asset fisico, reale, materialmente esistente e riconosciuto universalmente come riserva di valore da millenni. Il suo valore è riconosciuto e il prezzo è stabilito sui mercati finanziari tramite il mercato dei derivati, sicuramente è da definirsi come un asset particolare, così come la maggior parte delle materie prime.
A differenza il Bitcoin non è un asset reale e il suo valore è tale solamente se viene riconosciuto da una controparte altrimenti è pari a zero.
Attenzione al valore e al prezzo: se essi coincidono significa che abbiamo di fronte un mercato dove il valore è deciso dal prezzo, quindi dal mercato.
Bitcoin, così come la maggior parte delle criptovalute, è un vero e proprio mercato dove domanda e offerta costituiscono il solo e unico fattore determinante.
Attenzione di nuovo: non si sta denigrando Bitcoin, ma si sta specificando la sua natura per meglio comprenderne il rischio, un rischio di fatto enorme considerando l’entità dei crolli ai quali abbiamo assistito ultimamente.
In sostanza, le criptovalute sono asset speculativi il cui valore è determinato principalmente dal mercato e nulla più.
Ma partiamo da un presupposto: Le Criptovalute sono valute?
Sono da considerarsi come asset, ma con le dovute accortezze. Il valore di Bitcoin come valuta vera e propria si avrà nel momento in cui un consumatore potrà comprare un bene tramite Bitcoin, senza che quest’ultimo venga necessariamente convertito per ricavarne un profitto reale.
Il fatto che Bitcoin, così come altre criptovalute, non siano regolamentate e non abbiano un organo centrale che garantisce un intervento su di esso qualora dovessero esserci shock di tipo monetario, non permette ai consumatori di sentirsi al sicuro.