Formula 1, prossima tappa Bahrain
Dopo il dominio incontrastato della Mercedes nel primo Gran Premio della stagione, la Formula 1 torna in pista questo week-end sull’ormai storico circuito di Manama, dove domenica 31 marzo si disputerà il Gran Premio del Bahrain F1 2019.
Prima tappa venerdì 29 con la prima e la seconda prova libera, ci si rivede sabato 30 per la terza prova libera che porterà a domenica 31 alla gara.
Proviamo ad analizzare la pista araba che è caratterizzata da lunghi rettilinei e frenate importanti e richiede quindi un livello medio-basso di carico aerodinamico.
Parlando di setup generale, gli ingegneri tendono a scaricare molto l’ala posteriore per aumentare la velocità di punta, recuperando poi grip meccanico con sospensioni posteriori più morbide.
Per quanto riguarda l’anteriore si usano alettoni leggermente più carichi così da migliorare l’inserimento nelle curve stop-and-go e la percorrenza nei lunghi curvoni del secondo settore. Per le sospensioni anteriori si usa una rigidezza media così da avere una buona reattività della vettura senza rischiare che poi quest’ultima soffra di sottosterzo.
In questo circuito l’altezza da terra delle vetture sarà maggiore rispetto a quella vista in Australia perché il tracciato del Bahrain presenta molti saliscendi.
Ne vedremo delle belle, considerando che la pista nella periferia di Manama rappresenta una bella sfida importante per le nuove gomme Pirelli, perché le forti frenate e le continue accelerazioni stressano molto lo pneumatico.
Anche i lunghi rettilinei sono un bel problema, perché tendono a raffreddare la gomma e considerando che il Gran Premio si disputa nella notte araba, le temperature e la loro gestione potrebbero rappresentare uno dei fattori chiave della gara.
Ricordiamo che la Pirelli, da quest’anno, porterà in pista solo 3 colori, Hard (fascia bianca), Medium (fascia gialla) e Soft (fascia rossa). Tuttavia, delle 5 mescole omologate, la Pirelli ha deciso di portare le mescole C1 (Hard), C2 (Medium) e C3 (Soft).
Nel complesso, il tracciato arabo viene classificato dai tecnici della Pirelli con un punteggio medio, a causa della bassissima aderenza dovuta allo sporco portato dal deserto e del forte livello abrasivo della pista. Di seguito riportiamo anche le scelte di set fatte dai vari piloti.
Di fatto anche il secondo Gran Premio della stagione rappresenta una sfida importante per gli impianti frenanti prodotti dalla Brembo.
Il tracciato presenta ben 4 frenate impegnative, ma la più difficile di tutte è quella subito dopo il rettilineo principale. I piloti giungono al punto di frenata con una velocità di 324 km/h e in 61 metri devono raggiungere la velocità di 82 km/h necessaria ad affrontare questa curva.
Il tempo di frenata è di 2,26 secondi con una decelerazione di 5,1g e con un carico sul pedale del freno che arriva a ben 118kg. Frenate impegnative sono quelle di curva 4, curva 11 e curva 14.
Vista la prima gara c’è da chiedersi se per la Ferrari non si prospetta un altro weekend nero.
Altro fattore problematico potrebbe essere quello geografico, ricordiamo infatti che essendo posizionato al centro di un deserto, il circuito soffre del problema della sabbia soffiata dal vento che può compromettere la regolarità delle gare. Per alleviare tale problematica, addirittura gli organizzatori usano una sorta di spray adesivo con cui vengono trattate le zone sabbiose immediatamente intorno al tracciato.