Joker, la critica e non solo
Joker è uno di quei film che sapevamo avrebbe fatto parlare di sé, non poco. Il film ha registrato il secondo miglior incasso di stagione dietro a Il Re Leone, con un totale di 11,5 milioni di euro.
Tutti ne parlano, indipendentemente da come ne parlano, tutti lo vedono, o vorrebbero andare, là dove il film è ancora nelle sale.
Tutto questo ha spezzato le gambe, se così si può dire a tutti gli altri film in classifica come:
Gemini Man che si ferma a 150mila euro, e che gli bastano per mantenere il secondo posto.
C’era una volta… a Hollywood uscito prima che ha incassato solo 78mila euro e si appresta a trascorrere l’ultimo weekend nelle zone alte della classifica, anche se già da una settimana ha perso parecchia forza.
Mentre tutti gli altri film nella settimana finiscono ancora a quota 50 mila euro.
Fanalino di cosa in Italia è “Le Verità” che dovrebbe piacere ad un certo tipo di pubblico autoriale, quindi di nicchia se così vogliamo dire.
Ma non Joker non è stato solo una questione di numeri e di gusto, è stato affrontato veramente in tanti modi.
Esempio lampante e allarmante è stato il volantino appeso in un cinema di Los Angeles, che ha generato il caos fra i clienti.
Nei giorni prima dell’uscita cinematografica di Joker, negli Stati Uniti, c’è stata molta preoccupazione sulla possibilità che il film potesse generare violenza, così la polizia ha fatto di tutto per controllare la situazione. Sono stati impiegati molti agenti che hanno presidiato i cinema sia da dentro, in borghese, per meglio miscelarsi alla folla che da fuori.
Un cinema ha persino chiuso per una possibile minaccia d’attentato.
Le ricerche hanno portato ad un ragazzo che ha per scherzo fotografato un volantino stampato da lui stesso e appeso al cinema. La scritta del foglio dice che il cinema ArcLight di Los Angeles non accetta persone single al cinema per motivi di sicurezza. Si può entrare solo in coppia. Sono stati tantissimi i retweet e le risposte. Molti chiedono se fosse vero ed è dovuto persino intervenire il personale del cinema per smentire quello che recitava il volantino.
Il risultato è che il ragazzo ha poi ricevuto una mail di AMC, proprietari del cinema in questione che gli vietava di tornare nei suoi cinema, aggiungendo che se dovesse tornare sarà considerato un intruso e potrebbe essere arrestato dalle forze dell’ordine.
Ma non finisce qui a far parlare di sé è stata la maestria con cui Joaquin Phoenix ha affrontato questo lavoro. La scena nel bagno, ad esempio è stata improvvisata da Phoenix.
Il film diretto da Todd Phillips, si è trovato ad avere una delle scene più rappresentative della pellicola totalmente improvvisata dall’attore principale.
Tale scena si svolge poco dopo il triplice omicidio commesso da Arthur Fleck nella metropolitana. Arthur scappando, si rifugia all’interno di un bagno per liberarsi dal sangue che lo ha macchiato, ma qualcosa non va secondo i piani, infatti, appena entrato, si ferma per un istante e improvvisamente inizia a danzare.
La sequenza, rappresenta senz’altro un disturbo psicologico del personaggio, ma in origine, non faceva parte della sceneggiatura.
Come spiega Todd Phillips, le azioni di Arthur in principio erano del tutto diverse:
“Nella sceneggiatura, Arthur doveva entrare in bagno, nascondere la pistola, lavare il trucco, fissarsi allo specchio e dire: Che cosa ho fatto? Quando siamo arrivati sul set il giorno stesso, io e Joaquin siamo rimasti in piedi e questo non sembrava molto simile ad Arthur. Perché Arthur avrebbe dovuto nascondere la sua pistola? Abbiamo pensato a circa un milione di modi per fare qualcosa di diverso. […] E’ passata più di un’ora e ho detto: ‘Ehi, ho preso questa musica da Hildur Guðnadóttir, il nostro compositore,’ e volevo farla ascoltare a Joaquin. Ha iniziato a ballare con questa musica. Eravamo solo io e lui da soli in bagno. C’erano 250 persone nella troupe che aspettavano fuori. Ha iniziato a fare questo ballo e ci siamo guardati l’un l’altro e sapevamo che era la scena giusta. Per noi aveva senso. Quando ho incontrato Joaquin per la prima volta gli ho detto che Arthur è una di quelle persone che hanno la musica dentro. La musica e la danza sono diventati un tema del film. Questa è la seconda volta che lo vediamo ballare ed è un po’ di Joker che esce fuori.”