Ampliamento Fase 2 in Italia
A poco alla volta nel mondo la Fase 2 dilaga sempre di più, ci sono Nazioni che hanno già aperto le scuole e che a loro spese stanno vivendo la stessa vita di prima. Quando è di ieri, la notizia che in Germania in un solo giorno si sono registrati 620 casi, media che non cambia, con 33 decessi in 24 ore.
Il numero di casi confermati di Covid-19 in Germania e’ aumentato di 583 nelle ultime 24 ore. È quanto emerge dai dati diffusi dall’istituto Robert Koch, secondo cui il numero totale dei casi registrati dall’inizio della pandemia si attesta a 174.355 e quello dei decessi a 7.914.
Da domani in Italia, questa fase, iniziata già il 4 maggio, subirà un ulteriore ampliamento. Sono in molti a chiedersi se tutte le misure che entreranno in atto da domani, siano necessarie e soprattutto se non ci troveremo a pagarne le conseguenze.
Nel frattempo, il Papa lancia un forte appello al rispetto delle norme anti contagio, anche in chiesa:
«Per favore andiamo avanti con le norme che ci hanno dato per custodire la salute del popolo. In alcuni Paesi sono riprese le celebrazioni liturgiche con i fedeli; in altri se ne sta valutando la possibilità; in Italia, da domani si potrà celebrare la Santa Messa con il popolo».
Ed è così su tutto il territorio italiano, gli appelli a mantenere la guardia alta sono tanti. Visto che da domani riapriranno anche luoghi pubblici come le biblioteche, in tante se non in tutte l’accesso sarà consentito colo ed esclusivamente con prenotazione, per regolare gli accessi e con l’utilizzo di mascherina e guanti.
Il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco:
«Da domani liberi tutti, ma attenzione a distanza e mascherine – dal 18 maggio – `liberi tutti´, anche in regioni come la Lombardia dove ancora i numeri sono a tre cifre. Ebbene, direi che si è fatto un compromesso tra salute ed economia; la voglia di riaperture era talmente forte che si è optato per questa via. Ora il monito agli italiani è quello di non pensare che ci siamo liberati anche del virus: manteniamo distanziamento sociale e mascherine, perché il nemico è ancora fra noi. – non manca però di sottolineare alcuni elementi positivi – I dati ci dicono che la situazione nel Paese è buona, e non si è alterata più di tanto dopo le prime riaperture». Ma siamo ancora all’inizio.
Nel frattempo, la Confcommercio dichiara:
«Sono oltre 800.000 le attività commerciali e dei servizi di mercato, che finalmente domani possono alzare le saracinesche in tutto il Paese, anche se tra bar e ristoranti si pensa saranno 7 su 10, quasi 160.000 esercizi, ad aprire […] una quota significativa delle 800.000 imprese che sono rimaste ferme riguarda il settore del commercio con ben 240.596, su circa 433.000 totali, e precisamente sono ancora chiuse 72.000 imprese dell’abbigliamento e calzature, 14.000 punti vendita di mobili e sono fermi anche oltre 59.000 ambulanti di beni non alimentari».
Iniziare ad avvicinarci alla vita di prima quindi, ma continuando a mantenere la guardia alta.