Il Dottore non si ritira

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Continuano a ronzare in giro l’idea di un ritiro definitivo di Valentino Rossi, soprattutto dopo le parole di Razlan Razali.

Già quella di sapere di Valentino Rossi nel team Yamaha Petronas SRT non è una scelta semplice. Non lo è per il 41enne di Tavullia, costretto a chiudere una carriera leggendaria in una squadra satellite. Non lo è per la scuderia malese, nata per fare da trampolino di lancio ai giovani piloti e non lo è neanche per i suoi fans.

Operazione che riuscì perfettamente con Fabio Quartararo, anche troppo, di fatto sarà difficile ripetere i suoi risultati per qualsiasi pilota, ma anche per lo stesso 9 volte campione del mondo.

Petronas SRT non vorrebbe modificare la filosofia di un team satellite, ma la situazione eccezionale rimescola le carte senza doverci pensare troppo. E un Razali senza peli sulla lingua dichiara:

“Se questo fosse stato un campionato normale, tutto sarebbe dipeso dai risultati di Valentino Rossi nella prima metà della stagione. E dai risultati dei giovani piloti della Moto2 che stiamo osservando. Ma è un anno insolito e portare un rookie in MotoGP senza vederlo correre è un rischio enorme. Non possiamo correre questo rischio. Se non prendiamo un esordiente allora la proposta di prendere Valentino Rossi diventa molto attraente”.

Come abbiamo già accennato in passato, il campione di Tavullia rappresenta una pedina unica sul piano del marketing, da solo vende più di altri piloti messi insieme. E come è logico immaginare, di questi tempi i conti economici recitano una parte molto rilevante in MotoGP.

Ma secondo Razoli:

“L’unico aspetto negativo è che è vecchio. È comunque una persona in forma, che si allena molto al ranch. […] Che gli piaccia o no, è fuori dal team factory non può andare in nessun altro team ufficiale per un anno. Non ha altra scelta che venire da noi […] ma non vediamo l’ora di avere il suo feedback e le sue informazioni“.

Sul trasferimento del suo staff nel box Petronas ma Razali non ha nessuna intenzione di stravolgere la squadra di tecnici e di meccanici, quindi Rossi potrà portare solo il suo capotecnico e un’altra figura. Per cui:

“Possiamo solo permettergli di venire con uno o due ragazzi, dovrà lavorare con il resto della nostra struttura. Questo è quello che vogliamo, ma ripeto: non abbiamo ancora iniziato a parlargli!“.

Sulla questione del valutare un ritiro, si è espresso anche Max Biaggi che ha avuto con Valentino Rossi una delle rivalità più forti nel mondo del motociclismo e il romano ha commentato:

“Non avevo mai avuto un antagonista italiano prima di Rossi, con cui mi sono scontrato anche in 500, ovvero nella classe più seguita. Quando hai un antagonista dividi i tifosi, i giornalisti, le folle: questo significa che hai lasciato un segno. Sono passati tanti anni e se guardo indietro, con un po’ di romanticismo, trovo quel periodo bello. È simile al momento che vivono ora gli spagnoli: mi piacerebbe avere in pista Biaggi-Capirossi-Rossi in pista contro gli spagnoli. […] Fino a quando ha voglia e motivazione, che sono le due cose più importanti insieme a velocità ed esperienza, perché non continuare?”

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