Covid, i mercatini di Natale annullati
In queste ultime settimane arrivano le prime notizie che prospettano un Natale veramente triste, uno di quelli che probabilmente le generazioni di oggi, non hanno mai visto nella loro vita. Inutile parlare della situazione economica che affligge il mondo intero, non faremmo altro che tirare il morale ancora più giù.
Quello che dovete sapere, se pensate di organizzarvi per una delle tappe più caratteristiche del periodo che sta per attivare è quali mercatini di Natale hanno già annunciato la loro assenza in questo 2020. Era quindi necessaria una nostra Guida Viaggio che aggiorneremo appena si avranno altre novità.
L’Alto Adige, patria di questo evento rinuncia ai mercatini di Natale e dà il benvenuto ai cannoni sanificanti. In questo momento, l’andamento generale della pandemia nelle aree alpine rischia di mettere a repentaglio l’inverno. Nella migliore delle ipotesi si preannuncia al massimo, una stagione sciistica estremamente ridotta, “a numero chiuso”.
Purtroppo, dalla città di Trento alla svizzera Locarno, la lista delle cancellazioni dei tradizionali mercatini di Natale che s’infittisce ogni giorno. Ad oggi, si dichiarano fuorigioco l’Alto Adige, che con Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico era il fiore all’occhiello dei mercatini di Natale. È stato calcolato un danno immediato sui 50 milioni di euro. Con una decisione peraltro annunciata alla vigilia dell’inserimento della provincia, da parte del governo tedesco, nella lista delle destinazioni da evitare.
Per il resto, si è già pensato di usare i cannoni da neve, riconvertiti per una sanificazione massiccia. L’idea è arrivata dalla Demaclenko, azienda dell’Hti di Vipiteno, colosso da più di mille miliardi di fatturato che ruota intorno alla fabbrica di funivie fondata nel 1888 dal meccanico di Sterzing Gabriel Leitner, uno dei primi a intuire l’importanza del trasporto a fune, quando ancora c’erano solo piccole teleferiche di servizio.
“C’è da studiare e pianificare molto per assicurare indotto e posti di lavoro – ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei Medici di Trento, Marco Ioppi – gli skipass devono essere prenotati e acquistati online per evitare code alle casse, le affluenze devono essere gestite per evitare assembramenti, il numero di persone in cabinovie e seggiovie va ridotto. Non si può essere imprudenti, altrimenti salta il sistema”.
A Rovereto, invece, il mercatino di Natale, probabilmente, si farà. Di fatto come per tutto, in tutto il mondo, spesso ciò che si dice oggi potrebbe non valere per domani. Il primo cittadino Francesco Valduga non vede motivi per annullare una manifestazione che oltre a fare bene allo spirito dei cittadini, fa girare l’economia.
Il problema, però, non sono le casette degli artigiani ma la gestione generale della pandemia che il governo, e a cascata gli altri enti pubblici come la Provincia, scarica sui Comuni.
«Noi sindaci, chiariamolo subito, non abbiamo alcuna paura ad assumerci le responsabilità. Ma per affrontare questo problema deve esserci un confronto e una decisione comune, non frammentare gli interventi che non serve a niente – inoltre ha specificato – Se ci fosse una fine certa allora si potrebbe anche agire in maniera drastica. Ma non è così: dobbiamo renderci conto che ce lo porteremo dietro a lungo e dunque serve un approfondimento vero, completo, con una lettura seria dei dati. Prima di sospendere un’attività si deve essere certi che serva. Perché io mi metto nei panni di chi ha un’attività e imporre un lockdown sarebbe disastroso. Almeno per i dati epidemiologici che girano adesso».