Vaccino Covid 19 ecco a che punto siamo

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La situazione in merito al vaccino per il Covid 19 è varia perché tante sono le tipologie di vaccino che si stanno sperimentando in giro per il mondo.

Come dubbia è la situazione che ha visto la morte di un volontario in Brasile, situazione che è diventata un vero e proprio giallo, soprattutto dopo quanto riferito da Reuters – ripresa dall’agenzia Bloomberg – citando l’autorità sanitaria brasiliana Anvisa e l’Università federale di San Paolo che contribuisce a coordinare la fase 3 della sperimentazione nel Paese sudamericano. Il volontario si era iscritto per la sperimentazione ma non aveva ancora ricevuto la dose.

È di questi giorni la notizia riportata dall’ANSA che vede la Russia chiedere all’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) “la registrazione accelerata” del suo vaccino contro il Covid-19 chiamato Sputnik V. Il vaccino era stato annunciato ad agosto da Mosca come il primo al mondo contro il nuovo coronavirus nonostante non avesse completato tutti i test clinici necessari. Lo fa sapere il Fondo di investimenti diretti russo (Rdif), che finanzia il vaccino, ripreso dall’agenzia di stampa Interfax. Secondo il Fondo, che ha avanzato la richiesta, la registrazione rapida dovrebbe rendere il vaccino russo disponibile in tutto il mondo prima rispetto alle procedure ordinarie.

Nel frattempo, il presidente del centro di ricerca Irbm di Pomezia, Piero Di Lorenzo, che collabora con l’Università di Oxford per la realizzazione di un vaccino anti Covid 19 per Astra Zeneca, conferma la disponibilità delle prime dosi entro dicembre, già annunciata nei giorni scorsi dal presidente del consiglio Giuseppe Conte. Secondo Di Lorenzo:

se non insorgono problematiche improvvise è ragionevole pensare che la fase clinica di sperimentazione possa concludersi entro fine novembre o i primi di dicembre. Conclusa la fase 3 – ha proseguito – la palla passa all’Ema per l’eventuale validazione che in tempi normali richiede fino a 12 mesi. Ma questi non sono tempi normali” spiega Di Lorenzo, che ricorda come la procedura di validazione sia già incominciata.

La multinazionale AstraZeneca che sta sviluppando il vaccino anti-Covid in collaborazione con l’Università di Oxford e la Irbm di Pomezia, in riferimento alla notizia, poi smentita della morte di un volontario coinvolto nella sperimentazione, ha affermato che le valutazioni effettuate per la sperimentazione del vaccino:

…non hanno condotto ad alcuna preoccupazione in merito alla continuazione dello studio in corso – Attualmente sono in corso i finali test di fase 3 su questo candidato vaccino, su cui di fatto prosegue affermando – Non possiamo commentare, su casi individuali coinvolti nella sperimentazione in corso del vaccino Oxford, aderendo in modo stringente alla regolamentazione dei trial clinici, ma possiamo confermare che tutti i processi di verifica richiesti sono stati seguiti. Tutti gli eventi medici significativi sono attentamente valutati da investigatori clinici del trial, un comitato di monitoraggio indipendente e le autorità regolatorie. Queste valutazioni non hanno portato a preoccupazioni in relazione alla continuazione dello studio in corso“.

Le sperimentazioni nel mondo sono oltre 350, ma c’è una rosa di candidati che ormai è alla terza fase, con case farmaceutiche che a fronte anche guadagni importanti nei listini di tutto il mondo hanno già presentato le domande di autorizzazione all’Ema (European Medicines Agency) per quanto riguarda l’Europa, e alla Fda (Food and Drug Administration) per gli Stati Uniti.

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