La bella scuola. Diario di un “maestro esuberante”.

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Con qualche mese di ritardo sulla tabella di marcia a causa del triste periodo che stiamo vivendo, finalmente a dicembre è uscita, La bella scuola. Diario di un “maestro esuberante”. Un maestro che racconta la sua esperienza del tutto singolare a Roccabascerana dal 1997 al 2020, con la cortese prefazione di Giuseppe Orlando.

Letto in pochi giorni, mi ha aperto una finestra sul passato, su come la scuola sia cambiata e non in meglio, anche durante gli anni della mia infanzia. Il libro racconta un modo di fare scuola, sperimentato a Roccabascerana che ha avuto ricadute importanti sulla società scolastica e no del piccolo comune dell’entroterra Irpina, in un territorio compreso tra le valli del Sabato e quella Caudina.

Un libro che consiglio soprattutto ai docenti, indipendentemente dall’età o dall’esperienza.

Da alunna quale mi reputo, perché non ho mai voluto smettere di imparare, credo che il cambio generazionale che stenta ad arrivare, influisca pesantemente sul rendimento degli alunni di oggi, dalle elementari, fino all’Università. Di fatto questo libro è stato scritto proprio con l’intento di essere un invito sommesso, alle nuove leve di docenti di ogni ordine e grado di pensare e di agire sempre per una scuola bambinocentrica (come la definisce lo stesso Maestro). In quanto è fondamentale avere la consapevolezza che si sta avendo a che fare con persone e non con semplici numeri.

Di fatto il Prof. Carmine Leo ci mostra fra le pagine del suo ultimo lavoro, un “progetto scuola” che richiama alla pedagogia semplice e comprensibile della celebrata scuola di Don Milani, condivisa, oggi, da tutti, avversata ai suoi albori, ma capace di incidere profondamente, ancora nel tessuto scolastico e sociale. Pedagogia che per la scuola di Roccabascerana è stata un punto di riferimento continuo, ponendola, spesso, all’attenzione di altre realtà scolastiche del nostro territorio.

Inutile negarlo, là dove questo docente è passato, gettando scompiglio in un primo momento, ha avuto la possibilità di arricchire maggiormente i suoi allievi e non solo. Personalmente mi ha colpito la storia legata alle esperienze sulla neve, per il progetto “Giochi sulla Neve”. Progetto che di per sé potrebbe e sembrò effettivamente dispendioso ma insegnando con amore e rispetto, il valore dei soldi ai propri alunni, nessuno ne rimase fuori.

Di fatto si dà ancora troppo per scontato il fatto che sia sempre la famiglia a trasmettere determinate conoscenze. Così nel corso del tempo, la scuola ha perso sempre di più il contatto umano con gli studenti, arrivando a trasmettere solo ed unicamente ciò che si trova anche sui libri di testo.

Mentre una scuola che mette i bambini al centro della formazione, guarda al loro futuro a 360°, senza dare nulla per scontato.

Così diventa fondamentale anche un maestro che spiega semplicemente ai bambini, quanto sia importante mettere da parte qualche soldo ogni tanto invece di sprecarlo e quanto ciò ci permetta in seguito di raggiungere mete che probabilmente sarebbero state impossibili da raggiungere, perché troppo dispendiose.

Insomma, un libro per tutti, per Maestri e Professori, per Genitori e Personale scolastico e per quei bambini che vogliono sapere cosa si sono persi nel loro percorso formativo a causa della burocrazia e delle leggi italiane.

 

Se volete conoscere altre opere di questo autore, vi consiglio “Lungo i sentieri del grano

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