Chiamatelo Sir Hamilton

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Il 7 volte campione del mondo chiude con il più prestigioso riconoscimento ufficiale del Regno Unito la sua stagione dei record in Formula 1 2020.

In attesa del rinnovo del contratto con la Mercedes per una 8° stagione al volante delle Frecce Nere o d’Argento della Casa di Stoccarda, Lewis Hamilton si cuce al petto l’ennesimo trofeo, il Cavalierato del suo Paese, degno coronamento di una stagione che al padrone indiscusso della Formula 1 contemporanea ha portato il 7° titolo di Campione del Mondo.

Questa non è la prima onorificenza della quale Sir Lewis Hamilton viene insignito. Già al termine del Mondiale 2008, quello che gli aveva consentito di conquistare il suo primo titolo iridato, Lewis era stato nominato MBE, Member of the British Empire, il riconoscimento “meno prestigioso” se così vogliamo azzardare, di una lista molto breve che culmina con il titolo ora attribuito al 7 volte iridato.

Hamilton va ad aggiungersi ad un’esclusiva elite di rappresentanti del mondo della Formula 1 che hanno ricevuto lo stesso riconoscimento, nel 1978 l’australiano Jack Brabham e nel 2001 lo scozzese Jackie Stewart, entrambi tre volte campioni del mondo. Oltre a Stirling Moss, divenuto “sir” nel 2000.

A 36 anni d’età, fatti qualche giorno dopo il prestigioso riconoscimento, Lewis non è lo sportivo più giovane ad aggiudicarsi una riconoscenza ufficiale di assoluto prestigio, il tennista Andy Murray ci riuscì a 29 anni nel 2017, dopo il suo secondo successo a Wimbledon, il ciclista Bradley Wiggins invece nel 2013, a 32, quasi al culmine di una carriera impreziosita dal successo nel Tour de France del 2012 e da 5 ori olimpici tra Atene 2004 e Rio de Janeiro 2016.

Senza dimenticare la velista Ellen MacArthur, detentrice dal 2005 al 2008 del record mondiale per la circumnavigazione in solitaria più veloce del globo, insignita del titolo corrispondente di Dama nel 2005, all’età di 29 anni, come Murray.

Per Hamilton, il riconoscimento è stato posticipato fino ad oggi per questioni legate alla residenza che Lewis ha spostato dall’Inghilterra prima a Montecarlo e poi in Svizzera, per le consuete ragioni fiscali ed è motivata oltre che dagli indubbi meriti sportivi, dall’impegno sociale del campione ed in particolare da quello portato avanti anche all’interno dei weekend di gara in favore della battaglia contro il razzismo.

Il nuovo AD della Formula 1 Stefano Domenicali, ha commentato così l’evento:

“Lewis è un vero gigante del nostro sport, la sua influenza è massiccia sia in macchina che fuori. I successi che ha conseguito sono eccezionali ed altri ancora ne verranno. Tutti noi della Formula Uno gli facciamo i complimenti per avere ottenuto questi importante riconoscimento e non vediamo loro di assistere ad ulteriori dimostrazioni del  suo talento nel 2021”.

Il Team Principal Mercedes, Toto Wolff ha invece affermato:

“Lewis è conosciuto da anni in tutto il mondo per i suoi risultati sportivi. Quest’anno ha saputo unire al suo livello eccelso in pista anche una voce potentissima nella lotta alla discriminazione razziale. Da ogni punto di vista, nel 2020 è stato un leader. Tutto il Regno Unito può andare orgoglioso di avere un campione ed un ambasciatore del calibro di Sir Lewis Hamilton”.

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