Nessuno vuole più condurre gli Oscar
Dopo 3 cerimonie senza presentatori, quest’anno l’Academy sta cercando qualcuno per la notte del Cinema più attesa su tutte, ma è un rischio che pochi vogliono correre.
Fino a non molti anni fa, presentare la cerimonia degli Oscar era considerato un grande traguardo per presentatori, comici o attori. Negli anni, la cerimonia è stata condotta da Bob Hope, Frank Sinatra, Jack Lemmon e Johnny Carson. Più di recente, sono state apprezzate le conduzioni di Billy Crystal, Whoopi Goldberg, Steve Martin e Jimmy Kimmel.
Quest’anno, dopo 3 anni in cui sul palco c’erano solo i premiati e attori e personaggi del cinema chiamati a consegnare le statuette, nella cerimonia prevista per il prossimo 27 marzo gli Oscar torneranno ad avere un conduttore o una conduttrice, forse anche più di uno.
Ma ancora non si sa chi sarà scelto e visti i problemi che la cerimonia ha avuto negli ultimi anni, l’Academy ed ABC (l’associazione che assegna gli Oscar e l’emittente che trasmette la cerimonia) potrebbero avere qualche difficoltà nella ricerca. Vulture ha scritto:
«Condurre gli Oscar è uno dei lavori meno desiderati di Hollywood».
Gil Gates, che tra gli anni ‘90 e i primi 2000 produsse molte cerimonie degli Oscar, ha detto:
«chiunque tu vorresti, non vorrà».
La principale ragione per cui gli Oscar di quest’anno avranno uno o più conduttori o conduttrici è che l’alternativa non ha funzionato. Dopo che già tra il 1969 e il 1971 gli Oscar non avevano avuto presentatori, si decise di riproporre quella stessa formula nel 2019, quando Kevin Hart aveva rinunciato all’incarico di condurre la cerimonia dopo estese polemiche sui social per certe sue vecchie battute accusate di omofobia.
Visto che quell’anno la cerimonia ebbe più ascolti rispetto al 2018, quando a condurre era stato Jimmy Kimmel, si decise di usare lo stesso formato anche nel 2020 e nel 2021, in una cerimonia che peraltro fu condizionata dalla pandemia e che ebbe meno di 10 milioni di spettatori. Pochissimi, per gli Stati Uniti: meno della metà rispetto al 2020 e circa un quinto di quelli che avevano guardato la cerimonia nel 1998, l’anno di Titanic.
Per il 2022, peraltro un altro anno di pandemia e di enormi difficoltà per il cinema, l’Academy ed ABC hanno scelto di tornare a una formula classica, che permetta di dare struttura e omogeneità alla cerimonia e far aumentare l’attesa nei confronti dell’evento.
Il problema, come ha fatto notare Variety, è che potrebbe risultare difficile convincere le persone giuste. Chi è già famoso e affermato potrebbe infatti vedere nella conduzione degli Oscar solo rischi e non opportunità. E chi invece è più giovane e potenzialmente potrebbe portare nuovi spettatori potrebbe invece temere il fallimento, visto che, un po’ come accade per Sanremo in Italia, gli Oscar sono considerati un evento parecchio ostico, in cui anche agli uomini e alle donne di spettacolo più esperti e navigati è capitato di andare male. Questo perché il format a differenza di quello italiano per la musica, è un po’ più ostico e quasi ancora in stile vecchia maniera.
Al momento, secondo quanto rivelano le indiscrezioni, per la prima volta la notte delle stelle sarà tutta al femminile. A riportare la notizia in esclusiva è Variety, che si è basata su diverse fonti. Grande novità di quest’anno è anche la possibilità per gli utenti di Twitter di votare il film preferito. Quello più votato non avrà una categoria formale ma, come scrive Hollywood Reporter, “aprirà la strada a film snobbati, come Spider-Man: No Way Home”.