Il rapporto degli italiani con il risparmio

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Era inevitabile che la situazione politica in Europa accrescesse l’incertezza degli italiani, già messi a dura prova da quasi 3 anni di pandemia.

Moneyfarm società internazionale di investimento con approccio digitale, ha così pensato di fotografare la situazione finanziaria degli italiani per indagare a fondo sul loro rapporto con il risparmio e la finanza personale, con l’obiettivo di identificarne comportamenti più o meno virtuosi che se riconosciuti, possono anche essere più facilmente adottati o corretti.

Nello specifico lo studio è stato effettuato sulla popolazione dei due Paesi in cui Moneyfarm opera, Italia e Regno Unito, in collaborazione con Dectech, società specializzata in studi comportamentali che fa capo alla Warwick University.

Qui ci si concentrerà sulle evidenze emerse dal campione costituito da 1.650 individui maggiorenni residenti in Italia, rappresentativo della popolazione italiana per genere, età, formazione, occupazione, distribuzione geografica e situazione patrimoniale.

Se ne è ricavato che circa un terzo della popolazione è in difficoltà economica e oltre la metà ha dovuto rimandare un acquisto negli ultimi 6 mesi.

Il 27% degli italiani ha dichiarato di non aver dormito di notte almeno una volta negli ultimi 6 mesi per problemi legati alla sfera finanziaria. Una preoccupazione che colpisce più significativamente le fasce economicamente più vulnerabili (33% rispetto al 20% degli high affluent) e più spesso gli under 40 (31%) degli over 40 (20%), ma il quadro tutt’altro che roseo è confermato anche da altri dati.

Il 19% degli intervistati ha avuto difficoltà o non è riuscito a onorare impegni finanziari essenziali, come l’affitto o i prestiti e qui spicca il 21% dei giovani under 40 (contro il 14% degli over 40). Al 14% è stato negato l’accesso al credito in seguito a controlli di solvibilità o al merito creditizio, mentre il 17% ha ricevuto l’ultimo avviso per il pagamento delle utenze ripetutamente inevaso.

A circa un terzo degli italiani è capitato di terminare i risparmi prima di ricevere lo stipendio, sempre con differenze notevoli tra fasce di popolazione più o meno vulnerabili dal punto di vista economico (33% vs 20%).

Si consideri che solo il 28% del campione ha ricevuto un aumento di stipendio o comunque ha visto incrementare in altro modo la sua fonte di reddito principale e qui, oltre alla prevedibile differenza tra individui più e meno vulnerabili finanziariamente (20% vs 34%), vale la pena segnalare che si tratta più spesso di uomini (34%) che di donne (25%) e più spesso di giovani (34%) che di over 40 (23%).

Purtroppo, sono altrettanti (27%) gli italiani che hanno invece visto diminuire le entrate a causa della perdita del posto di lavoro o della riduzione dell’orario, oppure a causa della riduzione di stipendio, pensione e sussidi. Qui si registrano percentuali superiori tra gli individui più vulnerabili economicamente (33% vs 22%) e leggermente superiori tra gli under 40 (28% vs 24%).

Ben il 53% degli italiani negli ultimi 6 mesi ha rimandato un acquisto perché non poteva permetterselo. Come logico aspettarsi, emerge in modo più marcato che altrove il divario tra chi è economicamente più fragile (61%) e chi meno (31%), tra under 40 (54%) e over 40 (36%), ma anche tra donne (50%) e uomini (41%).

Nel complesso quindi donne e giovani sono le categorie che sentono di aver fatto più sacrifici.

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